La sospensione dei giochi pubblici ha causato la perdita di 5 miliardi euro per il Fisco.
Giochi pubblici. Il coronavirus ha messo in ginocchio l’intero pianeta e sono davvero pochissime le realtà che si sono salvate. Tra queste si possono dire salve le attività online, come quelle dello shopping online o del bwin casino online che ha continuato a proporre le sue offerte agli utenti di tutta Italia.Il reale problema si è invece visto all’interno del mondo del gioco d’azzardo che ha subito delle perdite davvero ingenti per un totale di 5 miliardi di euro per il fisco italiano.
Infatti, da anni, il gioco d’azzardo contribuisce attivamente ad ottenere una buona rendita per lo stato italiano e, con la conseguente chiusura e sospensione di tutti gli esercizi, c’è stato un crollo verticale degli introiti pari a 5 miliardi di euro.
I dati sono stati pubblicati dall’Agenzia delle entrate in concomitanza con l’Agenzia della Dogana e dei Monopoli e hanno sottolineato un netto calo rispetto allo scorso anno. Infatti, dalle slot machine alle lotterie, il settore ha perso nel solo 2020 ben il 44,2% degli introiti.
Oltre al danno erariale, l’intero settore è andato in ginocchio e i ristori del governo hanno coperto appena il 5% delle intere perdite. Inoltre, i lavoratori del settore che hanno perso o rischiano di perdere il posto sono quasi 50 mila, su un totale di 150 mila.
Il mondo del gambling online e offline ha raggiunto delle vette davvero inedite negli ultimi anni arrivando a proporre fisicamente ben 5 mila sale slot, 10 mila agenzie di scommesse a ben 200 sale bingo in Italia. Nel complesso, la pandemia ha avuto effetti disastrosi bruciando all’incirca 20 milioni di euro al giorno per un anno intero, dal 9 marzo del 2020. Ancora oggi, non è prevista una data di riapertura e questa incertezza pesa almeno quanto i dati fin qui sciorinati.
Infatti, le perdite subite sono pari al 44,2% dell’incasso totale ottenuto nel 2019.
Le perdite maggiori hanno riguardato il settore delle slot machine o Vlt che sono crollate per il 54% in un anno, con una perdita di 4,7 miliardi di euro totale rispetto al 2019. Le scommesse sono invece calate di più di un terxo (esattamente il 36%) che corrisponde a 800 milioni di euro. In ultimo, il bingo e le lotterie hanno avuto un calo del 25% con una perdita netta di 4,4 miliardi di euro.
Contestualmente a questi crolli, ci sono stati numerosi esercizi costretti alla chiusura e al loro posto sono sorte attività illegali. Infatti, la spesa complessiva dei consumatori verso il gioco d’azzardo è crollata per almeno un miliardo di euro che, in termini di fisco, corrisponde a circa 600 milioni. L’aspetto peggiore però, come detto, è quello che lega la fioritura di attività illecite che sono ovviamente impossibili da censire.
Come dichiarato da Geronimo Cardia, presidente dell’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici (Acadi): “Le attività illegali stanno infatti proliferando a ritmi impressionanti”
Ha poi aggiunto che: “Sono state sequestrate, da marzo 2020 ad oggi, centinaia di agenzie scommesse senza concessione, oltre 100 bische chiuse, più di 2 mila apparecchi illegali sequestrati, più di 300 siti online illegali inibiti dall’Agenzia Dogane e Monopoli nel periodo emergenziale. Bisogna quindi programmare la riapertura delle attività del gioco nelle zone bianche e gialle del Paese adottando i protocolli già esistenti e già sottoposti al Comitato Tecnico Scientifico (CTS).”
Oltre al punto di vista citato, non si possono non considerare le realtà più piccole in cui imprese che hanno vissuto per anni di questo rischiano ora di fallire e mandare a casa migliaia di onesti lavoratori. Come detto, circa un terzo dei dipendenti rischia di perdere il posto di lavoro dopo che in un anno gli esercizi sono stati serrati almeno 2 giorni su 3 di media.
Il Decreto Sostegni non è riuscito ad invertire la tendenza poiché, come detto da Massimiliano Pucci, presidente dell’associazione As.tro: “l’ultimo decreto del Governo copre solo il 2-3% delle perdite subite lo scorso anno”.
Non resta che capire quale strada verrà intrapresa dal governo per mettere un limite a questa tragedia sociale ed economica.