C’è una domanda che mi pongono in molti: direttore, ma perché ha così tanta fiducia nella coerenza meridionalista del governo Draghi? A seguire, tendenzialmente ne arriva un’altra: non vede che sono tutti ministri del Nord, ma come fa a fidarsi di quel Giorgetti lì? Dico subito: se c’è una cosa che non sopporto è la geografia come arma politica.
Perché anche solo culturalmente accettare il principio che sia la carta di identità a guidare l’azione di un politico al governo di una nazione non è un’affermazione da democrazia matura.
Esistono certo gli interessi e la politica ne è portatrice naturale a seconda dei casi più o meno nobili, l’autocritica della classe politica meridionale degli ultimi venti anni sulla mancata difesa delle ragioni nobili del Mezzogiorno peraltro è d’obbligo.