Attenti: l’Europa vede le carte. Recovery Plan/ A far saltare il banco potrebbe essere un signore che si chiama Lemaître.
Siamo passati da poco più del 5% di investimenti pubblici per il Mezzogiorno (4,5 su 74 miliardi) a una promessa del 50% ma senza l’indicazione dei due numerini in valori assoluti.
C’è una regia nuova, ma resta un interrogativo: perché per dare al Sud quello che gli spetta si debbono prendere 20 miliardi di fondi di coesione 2021/2027 che sono già del Sud? Si vuole anticipare e qualificare l’uso delle risorse, ma chiarito che non sono aggiuntive: che facciamo se l’Europa dice che i due programmi non possono essere finanziati insieme?
Per fare gli investimenti al Sud che servono a salvare l’Italia bisogna smetterla con i giri larghiSiamo passati da poco più del 5% di investimenti pubblici per il Mezzogiorno (4,5 su 74 miliardi) a una promessa del 50% ma senza l’indicazione dei due numerini in valori assoluti.
C’è una regia nuova, ma resta un interrogativo: perché per dare al Sud quello che gli spetta si debbono prendere 20 miliardi di fondi di coesione 2021/2027 che sono già del Sud? Si vuole anticipare e qualificare l’uso delle risorse, ma chiarito che non sono aggiuntive: che facciamo se l’Europa dice che i due programmi non possono essere finanziati insieme? Per fare gli investimenti al Sud che servono a salvare l’Italia bisogna smetterla con i giri larghi
di Roberto Napoletano – Direttore del Quotidiano del Sud e l’Altravoce dell’Italia
Siamo passati da 153 a 13 pagine. Forse, taglieranno ancora. Siamo passati dal 60% investimenti pubblici e 40% incentivi a 70% investimenti pubblici e 30% incentivi. Forse, auspichiamo, taglieranno ancora i secondi.
Siamo passati da poco più del 5% di investimenti pubblici per il Mezzogiorno (4,5 su 74 miliardi) a una promessa del 50% ma senza l’indicazione dei due numerini in valori assoluti. Bisogna andare sulla fiducia. Siamo passati da un capitoletto “coesione territoriale” dentro le sei missioni strategiche alle dichiarazioni programmatiche di un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che “persegue il riequilibrio territoriale e il rilancio dello sviluppo del Sud come priorità trasversale a tutte le missioni”.
Il punto di Roberto Napoletano.
Attenti: l’Europa vede le carte