Il Touring Club Italiano accoglie positivamente la decisione del governatore Solinas di modificare il Piano Casa Sardegna e ribadisce la necessità di un modello di sviluppo sostenibile del turismo.
In tema di tutela dell’ambiente la competenza è statale e non regionale.
Il Touring Club Italiano accoglie positivamente le parole di queste ore del presidente della Regione Sardegna Christian Solinas che ha anticipato alcune modifiche all’impianto del Piano Casa Sardegna in via di approvazione, le cui bozze circolate negli ultimi mesi sono state oggetto di pesanti critiche da parte di tutte le associazioni ambientaliste per il rischio cementificazione del territorio.
“L’eliminazione della possibilità di incrementare le cubature delle costruzioni già esistenti nella fascia entro i 300 metri dalla costa – afferma Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano – sarebbe certamente una buona notizia, coerente con un modello di sviluppo sostenibile del turismo, che la nostra associazione da sempre promuove, e che anche il nostro consigliere Mario Tozzi ha ricordato all’assessore regionale all’urbanistica Quirico Sanna, promotore del Piano Casa, in un recente incontro organizzato sul tema dalla nostra rivista Touring. Il nostro modo di viaggiare”.
L’eventuale introduzione di queste modifiche, però, non fuga le preoccupazioni del Touring Club Italiano per un provvedimento che nel complesso favorisce comunque il consumo di suolo e non punta purtroppo al saldo zero, che è invece una priorità assoluta per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e per mantenere sotto controllo la quota di territorio costruito sul totale che fa oggi della Sardegna una delle aree più virtuose del nostro Paese (secondo l’ultimo Rapporto Ispra è al 3,3% in regione contro una media nazionale del 7,1%).
Infine, in questa vicenda resta anche il grave vulnus della legge n. 21 del 13 luglio scorso, attraverso la quale la Regione Sardegna, per poter superare i vincoli previsti dal Piano paesaggistico regionale del 2006 (tra i più virtuosi d’Italia) e applicare compiutamente il Piano Casa, ha sostanzialmente provato a far prevalere in tema di tutela dell’ambiente e del paesaggio la competenza regionale su quella statale.
Ambiente e paesaggio, però, sono beni comuni e come tali appartengono a tutti gli italiani: in questo senso, come giustamente prevede la nostra Costituzione, è fondamentale il ruolo dello Stato perché è in grado di garantire gli interessi generali della Nazione.
Il Touring Club Italiano, che ha come mission quella di prendersi cura dell’Italia come bene comune, quindi, non può che condividere l’azione del Consiglio dei Ministri che nell’agosto scorso ha impugnato la legge regionale in questione per illegittimità costituzionale.
Crediamo che la Sardegna intera sia un patrimonio unico e straordinario, come ad esempio Venezia o Pompei, e che il suo valore universale (naturale, storico e culturale) debba trovare la giusta tutela in un modello di sviluppo che dia prospettiva a chi la ama e a chi la abita.
Touring Club Italiano è una libera associazione senza scopo di lucro che propone ai suoi soci – destinatari e attori della missione – di essere protagonisti di un grande compito: prendersi cura dell’Italia come bene comune perché sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente. Per questo il Touring Club Italiano contribuisce a produrre conoscenza, tutelare e valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico produttive dei territori, attraverso il volontariato diffuso e una pratica turistica del viaggio etica, responsabile e sostenibile.