Tortolì: un altro arresto per maltrattamenti
Lo scorso 18 dicembre i Carabinieri della Stazione di Tortolì avevano arrestato un giovane marocchino residente a Tortolì e l’incubo per una donna ogliastrina terminava, anzi per la prima volta dopo circa 9 anni è tornata a rivivere.
La giovane mamma aveva subito dal 2011 gravi maltrattamenti consistiti in aggressioni fisiche e verbali (percosse, lesioni, ingiurie, minacce di morte, violenza verbale, psicologica e sessuale, denigrazione, biasimo, vessazioni e intimidazioni), tali da cagionarle sofferenze, privazioni e umiliazioni, fonte di uno stato di disagio continuo e incompatibile con le normali condizioni di esistenza. Fatti aggravati per essere stati posti in essere per futili motivi e anche alla presenza del figlio minore di età.
Questa notte, i Carabinieri del medesimo comando Stazione sono intervenuti per una situazione simile. Forse l’arresto di pochi giorni prima ha convinto e incoraggiato un’altra donna e mamma del ’69, un’altra vittima che ha cercato aiuto, individuando il giusto supporto nei militari dell’Arma.
La donna ha subito paventato una situazione non molto distante da quella ascoltata pochi giorni addietro dai Carabinieri. Da circa 2 anni subiva continue percosse, minacce, maltrattamenti e violenza psicologica, con la paura che andava crescendo.
I militari dell’Arma, quindi, hanno posto in essere tutti gli atti idonei affinché questa nuova vittima riacquistasse la “libertà”, arrestando in flagranza l’uomo, un pakistano del ’92 che si era presentato presso l’abitazione della donna minacciandola perché non accettava in alcun modo la conclusione della relazione.