La sovraesposizione alla luce blu dei monitor di smartphone, tablet e pc, può favorire lo sviluppo di disturbi anche molto gravi. Scopriamo quali sono e come prevenirli!
Sempre più esposti alla luce blu dei monitor
Durante questo periodo di pandemia, in cui molte persone sono costrette a casa per ridurre il rischio di contagio, si è assistito a un aumentato utilizzo di smartphone, tablet e computer da parte di adulti e bambini.
Ma l’uso di questi dispositivi, fondamentali per il lavoro da remoto e la didattica a distanza, purtroppo favorisce la comparsa di disturbi visivi e non solo, a causa della luce blu emessa dai monitor. Ma di cosa si tratta?
Luce blu: l’identikit
La luce blu fa parte delle radiazioni percepibili dall’occhio umano, il cosiddetto “spettro del visibile“, emesse dal nostro Sole e fondamentali per regolare il ritmo sonno/veglia, la capacità di affrontare lo stress e il tono dell’umore. Si tratta, quindi, di radiazioni – in particolare quelle blu-turchesi – importanti per la salute.
Ma quando si trascorrono troppe ore davanti ai monitor a LED, che accoppiano le radiazioni gialle con quelle blu per ottenere luce bianca, ecco che insorgono i problemi.
Effetti negativi e rischi
La sovraesposizione a queste radiazioni, soprattutto nelle ore notturne, “inganna” l’orologio biologico e pertanto altera i processi controllati dall’alternanza luce/buio. Di conseguenza, si dorme poco e male, al mattino si è di malumore e svogliati, con conseguenze negative sullo studio, sul lavoro e le altre attività quotidiane.
Fissare a lungo il monitor, inoltre, riduce il battito delle ciglia e la lubrificazione degli occhi, causando la comparsa di:
- arrossamento e sensazione di corpo estraneo nell’occhio;
- dolore e intolleranza alla luce;
- affaticamento della vista e mal di testa.
A lungo andare, quindi, aumenta il rischio di sviluppare disturbi psichiatrici, quali ansia e depressione, disturbi cognitivi, quali deficit di memoria, attenzione e concentrazione, ma anche gravi malattie oculari.
Tra queste la degenerazione precoce della retina, che a sua volta può causare cecità, e il melanoma uveale, un tumore maligno, che la luce blu-viola pare favorire innescando il danno da radicali liberi negli occhi. A questo punto, però, una domanda sorge spontanea.
Come proteggersi dalla luce blu?
Innanzitutto limitando, per quanto possibile, l’uso dei dispositivi con monitor a LED. Il pc, il tablet e lo smartphone non si dovrebbero usare oltre le 18:00 e non più di 6 ore al giorno, proprio per evitare che interferiscano con il sonno.
Se lo studio o il lavoro vi costringono di fronte allo schermo oltre questo orario, attivate i filtri antiluce blu nei dispositivi (una volta impostati, il monitor emetterà luce gialla) che hanno un effetto riposante sugli occhi.
Ultimo ma non ultimo, usate occhiali con lenti antiluce blu durante la giornata. Gli studi dimostrano, infatti, che sono efficaci nel prevenire sia i disturbi oculari a breve termine, sia lo sviluppo della degenerazione precoce della retina e del melanoma uveale.
Jessica Zanza