prova”.
L’operatore dell’allevamento era stato filmato da un investigatore di Essere Animali mentre le mucche venivano maltrattate con un bastone e una chiave inglese. L’organizzazione: “ammesse le violenze, ma per chiave inglese.
Si è svolta ieri presso il Tribunale di Ravenna, l’ultima udienza del processo a carico di un operatore di un
allevamento di mucche situato nel ravennate, imputato per il reato di
maltrattamento di animali dopo che le sue mucche erano state da lui stesso maltrattate (art. 544 ter c.p.). All’indagato è stata
concessa la “messa alla prova”, misura che consente di non avere
conseguenze penali a fronte di un’ammissione di responsabilità_,_ e
dovrà svolgere 120 ore di lavori di pubblica utilità.
I fatti
risalgono al 2016, quando un investigatore sotto copertura di Essere
Animali filmò con una telecamera nascosta i comportamenti violenti nei
confronti delle mucche allevate (e maltrattate) per la produzione di latte.
Un fotogramma del video di Essere Animali in cui un operatore
dell’allevamento è stato filmato mentre colpiva ripetutemente alcune
mucche. Credit “Essere Animali”.
Le immagini delle mucche maltrattate vennero diffuse anche in un servizio al Tg1 e furono
consegnate, assieme a una denuncia, al Gruppo Carabinieri Forestali di
Ravenna. Le successive indagini hanno consentito di risalire
all’autore delle violenze sulle mucche, nei cui confronti la Procura
della Repubblica ha formulato l’accusa di maltrattamento di animali
perché “_per crudeltà e senza necessità, sottoponeva ad inutili
sofferenze e sevizie due mucche di razza frisona, utilizzando sulle
medesime bastoni metallici, una grossa chiave inglese ed oggetti
contundenti_.”
Comminata anche una sanzione amministrativa di 3.098
euro al titolare dell’allevamento per diverse irregolarità nel
registro dei trattamenti sanitari degli animali allevati.
Il risultato non soddisfa Essere Animali, costituitasi parte civile al
processo. Il responsabile dell’ufficio legale dell’organizzazione,
Avv. Alessandro Ricciuti dichiara: _“Da un lato sono state ammesse le
violenze, segno che le indagini negli allevamenti sono uno strumento
fondamentale per smascherare i maltrattamenti sugli animali.
Ma le pene
per questi reati sono troppo blande, da tempo chiediamo una riforma
delle leggi sulla protezione degli animali, che preveda tra le altre
cose di inasprire le pene per i reati di maltrattamento verso gli
animali.”_