Il matrimonio tra Walter Zenga e il Cagliari si è ufficialmente concluso. Il risultato in casa contro la Juventus non ha fatto cambiare idea al presidente rossoblù, di conseguenza al termine del match contro il Milan arriva il saluto finale del mister.
“Il presidente ha deciso di cambiare ed è nel suo diritto agire per il meglio della società. Personalmente non ho niente da rimproverarmi, in questo momento era complicato fare di più, forse l’unico nostro difetto è stato quello di avere fatto subito i 10 punti che ci hanno messo al riparo.”
Sicuramente a Walter Zenga bisogna dare atto che è arrivato a Cagliari nel momento più sbagliato: pochi giorni prima del lockdown.
“Passare due mesi e mezzo chiuso ad Asseminello, ritrovare la squadra il 18 maggio dopo tanto tempo in cui i calciatori erano fermi e con una situazione di risultati e classifica complicata, perdere determinati giocatori, non poter fare amichevoli e settimane normali di allenamento, non poter vedere la famiglia per tantissimo tempo: per tutti questi fattori è stata un’esperienza unica, allenare in queste condizioni è davvero complicato, ma i giocatori hanno fatto vedere di saper giocare un gran calcio e di avere potenzialità per portare il Cagliari dove il presidente spera e desidera”.
In queste ultime gare abbiamo visto l’esordio di tantissimi giovani della primavera (Marigosu, Ladinetti, Carboni e Gagliano), ma il mister ha dato fiducia anche a dei giocatori ai margini della società (su tutti Mattiello).
“A Cagliari ho cercato di portare passione e professionalità, spero che i ragazzi si portino dietro qualcosa dal rapporto umano e lavorativo con me, continuando a giocare in modo sfrontato come abbiamo fatto spesso.”
Infine si parla di Alessio Cragno che è tornato ai suoi livelli dopo l’infortunio alla spalla.
“Un super Cragno? Non mi prendo meriti che non sono miei. Cragno ha enormi qualità, veniva da un periodo di inattività e recupero dopo un infortunio, sono felice che ha dimostrato di essere uno dei migliori portieri in circolazione”, ha concluso il mister.