Appuntamento a Simala, per la terza edizione di Pedras et Sonus, la rassegna che sotto la direzione artistica della musicista Zoe Pia propone il suo cartellone nei territori dell’Unione dei Comuni Parte
Montis (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Simala, Pompu, Siris), con una tappa nel Comune di Pau.
Domani (mercoledì 19 agosto) le atmosfere della Chicago anni venti invaderanno il Parco Comunale: alle 22 amplificatori accesi per la Crazy Ramblers Hot Jazz Orchestra, l’unica small orchestra jazz anni ’20/’30 della Sardegna che ripercorrerà i classici dello swing suonati e cantati, ricalcando e reinterpretando il periodo denominato “Hot Jazz” con una particolare attenzione alle musiche dei California Ramblers, Fletcher Henderson, Paul Whiteman e Duke Ellington. Sul palco ci saranno il direttore Maurizio Floris (sax basso), Francesco Bachis (tromba), Mauro Diana (clarinetto, sax alto), Federico Fenu (trombone, sousaphone, voce), Maurizio Marzo (chitarra) e Alessandro Cau (batteria).
Il ruvido e polveroso blues del Delta del Mississippi incontrerà i suoni ancestrali della cultura mediterranea il giorno dopo (giovedì 20 agosto) negli spazi del Museo Turcus e Morus di Gonnostramatza, dove alle 22 è attesa la punta di diamante del blues isolano Francesco Piu (voce e chitarra elettrica), in scena con il progetto “Crossing”, in cui dialogherà sul palcoscenico con l’artigiana designer Alessandra Curreli.
Ogni esibizione del festival sarà impreziosita dalle “Vetrine Sonore” in cui maestri artigiani affiancheranno i musicisti, dando vita a un connubio artistico in cui musica e suoni dialogheranno costantemente alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi.
Il regista Alberto Gambato documenterà la manifestazione attraverso la realizzazione di un cortometraggio che avrà come tematica l’arte del tramandare, con la partecipazione di Paolo Fresu e Paolo Angeli, rappresentanti di due grandi festival dell’isola (rispettivamente Time in Jazz e Isole Che Parlano), che rimandano alle tre entità culturali che si contraddistinguevano in età nuragica, come si evince dalla ricerca di Giovanni Lilliu (i Balari, gli Iolei e i Corsi), e alle quali il Pedras et Sonus guarda sempre con grande ammirazione.
Dalla scorsa edizione (2019) la direttrice artistica durante i giorni della manifestazione indossa gli abiti creati per l’occasione dalla stilista cagliaritana Alessandra Curreli, docente dell’Accademia del Lusso di Milano, formatasi presso l’Atelier di Antonio Marras. Gli abiti saranno accompagnati dalle creazioni di Anna d’Arte, orafa filigranista che da quest’anno collabora con il festival esponendo i suoi gioielli.
Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis è realizzato con il sostegno dell’Unione dei Comuni Parte Montis, della Fondazione di Sardegna, di Corsica e Sardinia Ferries, dei Comuni di Mogoro, Masullas, Gonnostramatza, Pompu, Siris, Simala e Pau. Direttrice artistica della manifestazione è la musicista Zoe Pia.
INFO E BIGLIETTI – I concerti del Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 379 1579897 o via mail all’indirizzo [email protected].
I LUOGHI – Parte Montis o Montangia è la denominazione medievale di una delle curatorìe o encontrade del Giudicato di Arborea: una sorta di provincia amministrata dal Curator. Si trattava di una subregione costituita da piccoli paesi, le Ville, governate ognuna da un Majore de Villa. Questa antica suddivisione geografica e politica è rimasta per certi versi inalterata per molti secoli e oggi a capo di quei villaggi ci sono i sindaci. Nel 2007 nasce l’Unione dei Comuni di Parte Montis, (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris), nel 2017 entra a far parte dell’Unione il Comune di Simala.
Sei Comuni della provincia di Oristano che uniscono le proprie risorse manifestando l’interesse a rafforzare un patrimonio culturale, storico, naturalistico e paesaggistico che si esprime appieno solo con una visione e un progetto unitari. Caposaldo dei nuovi amministratori è il recupero dell’identità, della memoria storica, come solida base per costruire il futuro. Cancellando i confini comunali si giunge a concepire l’unicità di un territorio dove usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi, si fondono nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Questo è lo spirito dell’Unione, riscoprire preziose eredità sepolte e aprire nuovi orizzonti di sviluppo socio-economico.
IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra le più giovani direttrici artistiche in Italia (nasce, infatti, nel 1986), ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis. Nella sua prima edizione ospita Antonello Salis, Karima, Baba Sissoko, Bebo Ferra, Zoe Pia, Claudia Aru, Mumucs, AFloh e Federica Muscas, mentre nella seconda edizione (nel 2019, in collaborazione con il festival Time in Jazz) annovera tra i suoi ospiti Mauro Ottolini & Sousaphonix, Nilza Costa, Gavino Murgia, Roberto De Nittis, Ada Montellanico, Vincenzo Vasi, Valeria Sturba, Freak Motel e Simone Grussu. La manifestazione rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.
MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani.
Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.