È la sfida lanciata da “Killing me softly”, l’esposizione fotografica di Pierluigi Dessì, a cura di Sonia Borsato, che durante l’XI edizione del festival della letteratura gialla – dal 2 al 6 settembre a Florinas – occuperà la strade del paese e metterà in moto un divertente gioco visivo e letterario ad alta concentrazione di suspense, che consiste nel creare micro-racconti di poche righe da condividere su Instagram.
Tutti gli anni, il festival letterario organizzato dal Comune di Florinas, con la direzione artistica delle librerie Cyrano (Alghero) e Azuni (Sassari) si diverte a intrecciare linguaggi diversi, e in questa edizione lo fa con “Killing me softly”, che inaugura “Florinas in Giallo” mercoledì 2 settembre alle 19.15 in piazza del Popolo, a Florinas.
Quest’anno il festival è dedicato ai ruoli archetipici del giallo, al rapporto tra vittime, carnefici, poliziotti e indagatori, e ai luoghi della suspense.
Temi presenti nel lavoro di Pierluigi Dessì, che disloca nelle vie del paese dieci immagini fotografiche – 5 corpi e 5 oggetti – pensate per suggerire indizi e suggestioni non di una, ma di mille possibili storie.
Partecipare al gioco è semplice: prima di tutto bisogna scegliere due foto, un “corpo” e un “oggetto”.
Poi si realizza una storia Instagram in formato video, riprendendo le immagini scelte, e si registra l’audio del breve racconto ispirato dalle foto.
Alla fine si usa l’hashtag #killingmesoftly e si tagga @FlorinasInGiallo per condividere le proprie creazioni.
Pierluigi Dessì è specializzato in fotografia pubblicitaria; ha insegnato tecniche di ripresa fotografica e tecnica di stampa presso lo IED Cagliari;
fa parte del direttivo IN/ARCH Sardegna e collabora con importanti aziende e agenzie pubblicitarie regionali e nazionali.
Nella presentazione a “Killing me softly” scrive Sonia Borsato: «Quella di Pierluigi Dessì è una narrazione fotografica che si confronta con la dimensione urbana declinandosi nelle vie di Florinas.
In Killing me softly, Pierluigi Dessì indugia sulla soglia dell’ambiguità, deliziandosene, mettendo a confronto il delitto e il diletto.
L’intero lavoro è carico di rimandi, raffinati e colti, che oscillano dalle credenze popolari alla letteratura noir, dalla psicanalisi al cinema».