Su Sardegna Reporter torniamo a dare spazio alla ricerca sulle piante medicinali sarde e sui loro oli essenziali. Oggi è il turno dell’essenza di lentisco, protagonista di uno studio che ne ha valutato i potenziali benefici per bocca, denti e gengive.
Il lentisco e i suoi derivati, infatti, sono usati nella medicina tradizionale sarda proprio come antinfiammatori, analgesici, cicatrizzanti e antisettici orali, e ciò ha spinto un gruppo di studiosi a valutarne gli effetti in provetta. Approfondiamo la questione!
Essenza di lentisco per la salute orale: la ricerca
Lo studio – frutto di una collaborazione tra le Università di Sassari, Roma, Praga e Berna – è iniziato a Costa Paradiso, in Gallura, con la raccolta delle foglie di lentisco a ottobre, periodo in cui sono particolarmente ricche di essenza.
Quest’ultima, estratta dalle foglie mediante idrodistillazione, si è rivelata ricca di α-pinene e terpinen-4-olo – sostanze dai noti effetti antimicrobici – che insieme rappresentavano il 33% del totale.
Gli autori, quindi, hanno testato l’essenza di lentisco su alcuni microrganismi coinvolti nello sviluppo della placca dentale e della parodontite (un’infiammazione che, a lungo andare, può causare la perdita dei denti) proprio per valutarne le potenzialità come antisettico.
Ma cosa è emerso dalla ricerca?
Effetti antimicrobici del lentisco
L’essenza di lentisco ha inibito lo sviluppo di P. gingivalis, T. forsithya, S. gordonii – batteri capaci di formare la placca dentale, colonizzare le gengive ed eroderne i margini – a basse concentrazioni.
Si parla, infatti, di:- 3,13 µg/mL per P. gingivalis e T. forsithya;
- 12,5 µg/mL per S. gordonii.
Oltre a ciò ha inibito lo sviluppo della Candida: un lievito che – oltre a causare infezioni orali chiamate “mughetto” nei pazienti immunodepressi – può aumentare l’aggressività dei batteri e aggravare le infiammazioni parodontali.
Le concentrazioni inibitorie, in questo caso, variavano da 6,25 µg/mL per C. glabrata a 12,5 µg/mL per C. albicans. Ma l’essenza di lentisco non si è limitata a questo!
Effetti antinfiammatori del lentisco
Essa, infatti, ha ridotto l’attività di proteine enzimatiche (COX) che producono la PGE2 e altre sostanze infiammatorie in grado di ritardare la guarigione del tessuto danneggiato.
Effetti raggiunti a basse concentrazioni (1,3 μg/mL per COX-1, 0,87 μg/mL per COX-2) solo 7 volte superiori rispetto all’ibuprofene (il farmaco antinfiammatorio di riferimento).
Effetti dell’essenza di lentisco sulle cellule umane
Un fatto altrettanto importante è che l’essenza di lentisco abbia agito in totale sicurezza verso cheratinociti e fibroblasti, cellule fondamentali per la cicatrizzazione dei tessuti, mantenendole vitali a concentrazioni fino a 100 µg/mL.
Conclusioni e prospettive per il futuro
Questo studio preliminare evidenzia le potenzialità dell’essenza di lentisco nel trattamento delle gengiviti e nella prevenzione delle parodontiti.
Potenzialità che derivano sia dalle attività antimicrobiche e antinfiammatorie, sia dalla sicurezza per le nostre cellule. Il fatto che inibisca le COX-2, inoltre, suggerisce che possa agire anche nei confronti dei ceppi resistenti.
Studi precedenti, infatti, hanno evidenziato che l’aspirina e altri antinfiammatori da banco, che agiscono su tali enzimi, riducono la resistenza dei funghi verso gli antimicotici e questo potrebbe valere anche per l’essenza, vista la sua azione sulle COX-2.
In tal caso ci troveremmo di fronte a un rimedio sicuro, da usare in supporto ai farmaci, nel trattamento delle infezioni più ostinate. Vedremo se questi risultati verranno confermati da ricerche più approfondite!
Jessica Zanza
Fonte
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