Diego De Silva ospite al Festival Éntula 2020
“Per caso ha visto una ragazza in mutande, con i capelli corti e il seno pronunciato, diciamo una terza?”. Lo chiede un carabiniere trafelato all’avvocato Vincenzo Malinconico.
“È al corrente che due piani sopra di lei, segnatamente al quarto, c’è una casa di appuntamenti?”.
L’avvocato sta nasconentudendo la fuggiasca, ma risponde: “Segnatamente no”.
Basta estrapolare lo scambio di battute delle prime due pagine per evidenziare l’ironia dei romanzi che Diego De Silva dedica all’avvocato “di gemito, più che di grido”.
Gli appuntamenti
Lo scrittore e sceneggiatore napoletano arriva in Sardegna per presentare “I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)” che segna il ritorno dell’avvocato di insuccesso Vincenzo Malinconico (Einaudi 2019).
Due gli appuntamenti organizzati dal Festival Éntula organizzato dall’associazione culturale Lìberos. Il primo, giovedì 20 agosto a Tempio, in piazza San Pietro (ore 21) con l’introduzione di Roberto Uzzau, in collaborazione col festival Mintuà. Il secondo, venerdì 21 a Fonni, in piazza San Giovanni (ore 21.30) dove l’autore dialogherà con Michele Biccone.
Il romanzo: “I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)”
Eccolo di nuovo tra noi, l’avvocato d’insuccesso più amato dagli italiani, in compagnia di un nuovo esilarante socio, di una nuova riluttante fidanzata e dei suoi soliti pensieri inconcludenti. Ed eccolo alle prese con una nuova causa che sembra già pronto a perdere. C’è una ragazza in mutande sul suo pianerottolo, assomiglia a Pippi Calzelunghe senza trecce, trema, gli chiede aiuto. Ma è una bomba a scoppio ritardato. Vincenzo Malinconico prende in mano quella bomba senza pensarci e se la porta dietro fino alla fine, anche quando la malattia irrompe nella sua vita storcendone l’andatura. Perché ai personaggi capita quello che capita alle persone. E quando diventano di famiglia, di libro in libro li vediamo innamorarsi, nascondersi, combattere, ridere, ammalarsi: vivere, in una parola.
L’autore: Diego De Silva
Nato a Napoli nel 1964. Diego De Silva ha pubblicato, tra gli altri e tutti per Einaudi, “Certi bambini” (2001, premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film omonimo diretto dai fratelli Frazzi), “La donna di scorta” (2001), “Voglio guardare” (2002), “Da un’altra carne” (2004); i romanzi con protagonista l’avvocato Malinconico: “Non avevo capito niente” (2007, Premio Napoli, finalista al premio Strega), “Mia suocera beve” (2010), “Sono contrario alle emozioni” (2011); “Terapia di coppia per amanti” (2015, da cui è stato tratto il film omonimo per la regia di A. M. Federici), “Divorziare con stile” (2017) e “Superficie” (2018). Suoi racconti sono apparsi in diverse antologie, scrive anche per il cinema e collabora a «Il Mattino» e «L’Espresso». I suoi libri sono tradotti in molte lingue.
Per fare un albero ci vuole un libro
Alla domanda “Su quale supporto leggi?” del questionario Éntula 2019, il 70% ha risposto di preferire i libri di carta. Questo ha indotto gli organizzatori a cercare un modo per attenuare l’impronta ecologica della passione per la lettura, senza rinunciare ai libri di carta. Per questo, Lìberos si impegna a piantare nel 2021 un albero per ogni libro venduto durante gli eventi Éntula 2020.