Escort Advisor dedica il 2 giugno 2020 alle escort di tutto il mondo, creando l’International Sex Workers’ Day, cioè la Giornata Internazionale dei e delle escort.
Una ricorrenza che verrà celebrata anche in Italia, Paese checonta almeno 120.000 professioniste del sesso e che Escort Advisor, il
sito di recensioni di escort più visitato in Europa con oltre 2 milioni
di utenti mensili solo in Italia, sostiene con una Home Page dedicata
(online domani) e un’iniziativa per le escort.
Vista la situazione ancora delicata della ripresa dopo l’emergenza
sanitaria, in cui non tutte le professioniste hanno ricominciato a
ricevere o sono ancora in difficoltà, Escort Advisor mette a disposizione delle escort già inserzioniste la possibilità di avere il 2 giugno come giorno di pubblicità gratuito, se ne faranno richiesta.
Sulla penisola, soprattutto in questi mesi di lockdown, si è
risvegliato il dibattito sui diritti e doveri civili della categoria. IL
30% infatti, ha accusato il duro colpo del blocco dell’emergenza e ha
sofferto situazioni di fame e profondo disagio, non potendo richiedere
aiuti statali. Anche per questo motivo Escort Advisor aveva sostenuto nel mese di Aprile la raccolta fondi “Nessuna da sola!” partita
dalle più importanti e storiche associazioni italiane di sex workers e
servizi di outreach, come il Comitato per i diritti civili delle
prostitute Onlus.
#SEXWORKISWORK è l’hashtag internazionale che si è diffuso sui social
proprio per evidenziare l’affermazione di dignità dei/delle sex
workers. Questo va a sottolineare che il sex work è nella maggior parte
dei casi una libera scelta professionale, che in Italia vede ancora in
confusione una regolamentazione chiara e a tutela dei lavoratori/trici
del sesso.
La prostituzione in Italia è legale, ma non regolamentata. Vige dunque
un modello abolizionista. I reati che sono stabiliti dalla legge sono
legati all’induzione, al favoreggiamento e allo sfruttamento della
stessa. È legale, quindi, consumare un rapporto sessuale con una escort
sia a casa di questa che in qualsiasi altro luogo, purché non pubblico.
E’ rilevante che in Italia si stimino circa:
120.000 escort (donne e trans);
1000 gigolò;
18.000 camgirls;
20.000 massaggiatrici erotiche;
7000 porno star;
50.000 prostitute OTR (su strada).
Contro:
240.000 avvocati;
105.000 pizzaioli;
40.000 tassisti;
45.000 dentisti.
Non sembra smuoversi la possibilità di regolamentare il sex work in
Italia. Addirittura l’ultima sentenza (141) del 2019 della Corte
Costituzionale, era offensiva verso le professioniste del sesso che
operano in Italia. Le equipara a persone incapaci di intendere e di
volere, mentre abbiamo visto che all’inizio della crisi sanitaria sono
state tre le prime categorie a fermare il proprio lavoro ancora prima
del Decreto – spiega Mike Morra, fondatore di Escort Advisor – Nel
nostro Paese sono oltre 20 milioni i clienti del sesso a pagamento, ma
è radicato nella nostra società che la prostituzione sia
inevitabilmente legata allo sfruttamento. Non si crede possibile la
consapevole e razionale scelta di utilizzare il proprio corpo
liberamente per lavorare e guadagnare attraverso il sesso.
La libera scelta delle professioniste del sesso risulta evidente
analizzando il loro modo di pubblicizzarsi. Su Escort Advisor per
esempio si sponsorizzano con profili ben gestiti con foto reali,
descrizioni dei servizi e recensioni che ne attestano la
professionalità e veridicità.
Un altro tema che apre dibattito sul settore in Italia è legato all’inquadramento fiscale del sex work. Ha un codice Ateco di riferimento ed è considerato legale dall’impianto normativo, anche se
l’ultima legge risale al 1958 (legge Merlin) e nel corso degli anni si
sono solo pronunciate sentenze, come quella del 2016 della sezione tributaria della Corte di Cassazione che qualifica gli introiti delle
escort solo come «redditi diversi derivanti dall’attività di lavoro
autonomo non esercitata abitualmente o dalla assunzione di obblighi di
fare».
Certo le sex workers potrebbero versare Iva e Irpef, ma senza avere
nulla in cambio, visto che l’attuale normativa non lo permette.
Inoltre non hanno tipi di tutela legale nemmeno per il proprio lavoro –
Continua Mike Morra – il contratto tra chi si prostituisce e il
cliente, sia esso scritto o verbale, è ritenuto nullo. Se il cliente
non riceve la prestazione nei termini concordati non può rivalersi in
alcun modo e anche la escort se non riceve il pagamento non ha tutela
legale. E’ un dato di fatto che nei Paesi in cui la prostituzione è
legale e regolamentata i tassi di crimini e pericoli legati ad essa
siano nettamente inferiori sia per le escort sia per i clienti, come in
Germania o in Svizzera. Dove invece le sex workers vengono
criminalizzate vige il Far West, come negli Stati Uniti. L’Italia vive come al solito in un limbo.
Escort Advisor indicizza gli annunci pubblicati sui principali siti di
escort in Italia per verificare i numeri recensiti dai propri utenti. Grazie alle 150.000 visualizzazioni raccolte dal 2014, permette agli utenti
di scegliere velocemente e in sicurezza una escort corrispondente ai
propri desideri, con la garanzia in più offerta dalle recensioni di
altri visitatori del sito.
Inoltre è il primo sito di recensioni di escort in Europa. In
Italia ha oltre 2 milioni e 300 mila utenti al mese ed è tra i primi 40 più visitati in assoluto (fonte: Alexa.com – Amazon). E’ attivo
inoltre in Spagna, Germania e UK.