“Il settore turistico è sicuramente uno dei più martoriati da questo protrarsi del lockdown e lo sarà certamente anche nella, ancora non totalmente definita, fase 2 insieme a tutto il suo indotto.
Pertanto è necessario ricomprendere negli interventi mirati alla salvaguardia delle aziende anche il comparto degli armatori di trasporto passeggeri, il quale conta in Sardegna circa 60 motonavi abilitate al traffico locale turistico e circa 400 lavoratori tra marittimi ed impiegati nelle biglietterie.
Questo settore pur non rientrante nel blocco delle attività imposto dal governo ha registrato delle ovvie pesantissime perdite per totale assenza di domanda e rischia di veder vanificato il lavoro svolto nelle precedenti annualità, volto anche ad allungare la stagione lavorativa.
Chiediamo pertanto che il Presidente Solinas si faccia portatore delle istanze del comparto con il governo centrale.
La finalità deve essere quella di estendere ad essi i provvedimenti già messi in atto nel confronti delle attività aventi codice ATECO rientranti nella filiera turistica. Cassa integrazione ordinaria o in deroga per i lavoratori, indennità per i lavoratori stagionali come previsto da DL 18/2020”.
Prosegue il leghista “Abbiamo anche proposto interventi e un impegno ad opera della Regione Sardegna al fine di adottare specifici provvedimenti in grado di andare incontro alle esigenze di questo settore. L’unica sua colpa è quella di non essere riconosciuto a livello nazione come facente parte della filiera prettamente turistica.”