Emergono sicuramente delle certezze all’interno di questo folkloristico quadro all’interno del quale hanno scelto di essere raffigurati amministratori e complottisti, scienziati da torre d’avorio e laureati all’accademia di google. Certezza che il virus esiste; certezza che ha causato un enorme disagio; certezza del fatto che qualcuno piange i propri cari; certezza che le guarigioni sono maggiori; certezza che ci è stato ordinato di stare a casa affinché la salute possa essere tutelata.
Ebbene, con una visione forse viziata dagli studi ed esperienza di chi scrive, ciò che ancora rimane quale pietra miliare è la certezza che ognuno dei problemi, legati al periodo che stiamo vivendo, mostra debolezze e necessità che ricadono sotto l’ampia gamma di emozioni che viviamo e che di fatto sperimentiamo in quanto esseri spirituali. La paura di non riuscire a sostentarsi per mancanza di finanze, la rabbia perché siamo rinchiusi in casa, il turbamento nel non poter abbracciare i nostri cari finanche il piacere di poter dedicare più tempo al proprio coniuge, arrivando fino alla gioia di poter vedere i propri figli svegliarsi al mattino, sedersi a tavola tutti assieme e poi a fine giornata addormentarsi dopo che mamma e papà hanno rimboccato loro le coperte, sono tutte emozioni che possiamo sentire in quanto anime, in quanto esseri spirituali.
E sempre le certezze sono ciò a cui ci aggrappiamo. “Sopravvivi!” è il comando che il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard individuò quale il comun denominatore della vita. Ed è evidente, in questo momento storico piuttosto che in momenti precedenti, che la nostra sopravvivenza sembri minacciata. Tuttavia, qualunque sia l’appartenenza religiosa a cui ognuno fa riferimento, la morte non è altro che la fine di un ciclo terreno necessario per unirsi al divino, è di per sé impossibile, di per sé un dolore più per chi rimane che per chi se ne va.
Si può credere che si vivranno altre vite piuttosto che ci si unisca a Dio nel regno dei cieli. Di fatto si tratta sempre di una nuova possibilità, di un’opportunità di rinascere e poter iniziare un nuovo ciclo che ci condurrà a nuove esperienze.
Ciò non può distogliere l’attenzione dalla vita terrena e sicuramente non deve allontanare dalla necessità di curare il corpo. Ecco dunque il presentarsi di un punto d’incontro nel quale affidarsi a Dio o alle proprie credenze spirituali in generale non basta. Avere sufficienti informazioni per prevenire il contagio di malattie conduce a maggiori certezze; consultare i medici quando si presentano sintomi fisici sconosciuti o mai sperimentati dà la certezza di essere controllati da chi ha compiuto studi opportuni; curarsi in base a quanto gli scienziati hanno prescritto aumenta la certezza di non subire effetti negativi.
Tuttavia la certezza rimane sempre un esperienza spirituale e per questo, mentre ci assicuriamo che il corpo riceva le opportune cure dettate dalla scienza della cura dei corpi, dalla medicina e i suoi derivati e specializzazioni, non possiamo mai mancare di perdere di vista chi siamo: esseri spirituali, immortali. Perfino la non credenza in alcuna entità superiore o spirituale porterebbe a quest’unica conclusione riguardo la certezza.
Un canale attraverso il quale è possibile trarre sufficienti informazioni, che bilancino la necessità di scienza ma l’assoluta necessità di avere comprensione della spiritualità, è il portale www.scientology.it/staywell.
In questo portale sono riportati tutti i principali consigli su come mantenere se stessi e gli altri in buona salute, una spiegazione di che cosa siano virus e batteri e quanto l’utilizzo di guanti e mascherine possano essere d’aiuto. Il tutto condito da materiale audio-visivo, nonché un video “Diffondi un Sorriso”, divenuto virale sui social (https://www.scientology.it/staywell/videos/spread-a-smile.html) il quale, con oltre 5 milioni di visualizzazioni sul canale youtube, sta garantendo che, mentre avviene la prevenzione, il sorriso possa alimentare lo spirito.