L’individuazione di un paziente zero nell’isola ha compromesso una situazione già precaria, dettata dal nodo dei voli aerei. Il presidente della sezione Turismo di Confindustria Centro Nord Sardegna, Nicola Monello, ha espresso grande preoccupazione.
Probabilmente si opterà per la proroga dei voli Alitalia su Cagliari e Alghero.
Appare invece problematica la situazione del terzo scalo dell’isola, Olbia. I collegamenti tra Olbia e la penisola erano effettuati in continuità da Air Italy. Ad oggi le prenotazioni sono bloccate per le date successive al 16 aprile e in tanti potrebbero perciò preferire una diversa destinazione. Si intravedono già pesanti conseguenze per il turismo isolano. Abitualmente le strutture ricettive ricevevano le prenotazioni entro la fine di marzo e ad ora è tutto bloccato. Se si scatenasse l’effetto domino, cosa potrebbe succedere agli investimenti e al piano assunzioni? Si pensi del resto a chi vive di lavoro stagionale, sull’isola una notevole percentuale.
A lato, non così tanto, l’emergenza coronavirus. Giordania, Israele e Montenegro – come si legge sul sito di Ryanair – hanno vietato fino a data da destinarsi l’ingresso nel loro paese di visitatori che giungono con i quattro voli – due da Milano, uno da Roma e uno da Bologna – che la compagnia processa dall’Italia. La stessa Ryanair ha iniziato a cancellare voli e offrire la possibilità di rimborso per le tratte abbinate in andata o ritorno: finale scontato la loro ulteriore cancellazione. Dagli Stati Uniti – come dalla Russia – giunge poi un invito a evitare di viaggiare verso determinate regioni italiane: American Airlines e Delta hanno sospeso i voli per Milano. Turkish Airlines, compagnia aerea battente bandiera turca, ha disposto la sospensione dei collegamenti da e per l’Italia.
A seguito all’emissione del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, in ordine alle nuove misure di sicurezza e alla proroga di quanto già disposto, sull’isola si guarda già a quando verremo dichiarati zona gialla e ci si considera ormai in zona rossa. Blindati gli uffici pubblici, le persone non vengono fatte entrare per l’emergenza sanitaria. Si richiede il rispetto del droplet. Il passo verso la chiusura totale e la messa in quarantena è decisamente breve. Il tutto condito di insularità ci presenterà un conto decisamente salato.