Sarà l’arenicola, il comune verme marino, a salvare l’uomo?
Il dottor Franck Zal, co-fondatore della società Hemarina e medaglia di bronzo al CNRS (il Centro Nazionale di Ricerca Scientifica francese) per i suoi studi sull’emoglobina degli anellidi, non ha dubbi.
Stiamo aspettando a breve la decisione del Patient Protection Committee (CPP) sapendo che l’ANSM ha già convalidato il processo – ha dichiarato Zal.
La soluzione, destinata ai pazienti affetti dalla sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), è prodotta dall’emoglobina nell’arenicola.
Arenicola: perché potrebbe essere utile?
Questo verme, che ha 450 milioni di anni e misura tra 10 e 15 cm, è noto soprattutto per i piccoli colpi di scena visibili sulle spiagge con la bassa marea. Nel corso delle ricerche, gli scienziati hanno scoperto due incredibili proprietà del sangue di questo invertebrato:
- ha una capacità di trasporto di ossigeno 50 volte superiore rispetto al sangue umano;
- è compatibile con ogni genere di gruppo sanguigno. Una caratteristica che suggerisce future applicazioni in campo medico, in primis la conservazione degli organi in attesa di trapianto. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of American Transplantation.
Le caratteristiche del superverme sono determinate dal fatto che la sua emoglobina è extra-cellulare, a differenza di quella umana che è “costretta” dentro ai globuli rossi.
Penso che questa sia una scoperta assolutamente importante, almeno quanto quella della penicillina. La penicillina proviene da un fungo e qui prendiamo un verme – ha aggiunto il professore Zal.
Il segreto dell’arenicola: la sua emoglobina
La sua emoglobina, una molecola presente nei globuli rossi e che ha il ruolo di trasportare ossigeno nel corpo, è in grado di fornire 40 volte più ossigeno dell’emoglobina umana.
L’obiettivo è utilizzare questa molecola come una specie di respiratore molecolare prima che i pazienti entrino in un pesante processo di rianimazione – ha affermato Franck Zal, ricordando l’attuale mancanza di respiratori artificiali.
Il prodotto dell’azienda biotecnologica, chiamato HEMO2life, è già stato testato negli Stati Uniti su persone con ipossia cerebrale.
Il principio rimane lo stesso – ha assicurato Franck Zal.
Il laboratorio di biotecnologia è attualmente in attesa di autorizzazione per commercializzare il suo prodotto. Con sede a Morlaix, si sta preparando a inviare cento dosi del suo prodotto iniettabile agli ospedali parigini Georges Pompidou e de la Pitié-Salpêtrière, dove si svolgerà il test. La società, che ha una propria fattoria di vermi marini in Vandea, ha immediatamente disponibili 5.000 dosi e ne potrebbe produrre altre 15.000 “abbastanza rapidamente”.
Quando vedete un’arenicola marina in spiaggia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non scappate schifati, né tantomeno schiacciatela, e pensateci bene prima di innescarlo sul vostro amo. In futuro, potrebbe salvarvi la vita.