I militari della Compagnia di Carbonia, coadiuvati da personale della Compagnia Iglesias e con l’ausilio di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna e dell’11° Nucleo Elicotteri di Cagliari/Elmas, sta dando esecuzione a quattro misure cautelari nei confronti di altrettante persone per i reati di ricettazione di armi clandestine e porto abusivo di armi e caccia di frodo.
In carcere sono finiti Massimiliano Giuseppe Medda, 54enne di Iglesias, con precedenti per narcotraffico internazionale, e Gianluca Ballocco, 50enne anche lui di Iglesias. Quest’ultimo si era reso responsabile, tra gli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, dell’importazione di droga – in particolare hashish – nell’isola dalla Spagna e dal Marocco. Ai domiciliari invece sono finiti Davide Boi, 54enne iglesiente, incensurato, e Riccardo Sabiu, 36 anni di Buggerru. In particolare, questi ultimi sono stati trovati in possesso di armi comuni da sparo clandestine, nascoste nei monti tra Fluminimaggiore e Iglesias.
L’indagine, iniziata nel 2018, ha trovato riscontri anche nelle indagini condotte dal Corpo forestale di Fluminimaggiore e dalla Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna sul bracconaggio e la caccia abusiva. Uno degli arrestati, Ballocco, è stato fotografato mentre usava un fucile clandestino. Si è poi scoperto che era in possesso anche di varie pistole che vendeva a clienti del Sulcis. Ballocco era solito minacciare esercenti di Iglesias, anche con l’estorsione, usando proprio quelle armi, per futili motivi. In diverse intercettazioni, l’uomo diceva di voler “mantenere un certo ordine” nella cittadina, sottolineando il fatto di avere con sé numerose armi tra le quali una pistola calibro 9. Nell’ultimo periodo aveva ripreso a trafficare hashish a Iglesias. Qui aveva compiuto un’estorsione ai danni del titolare di un bar, ritenuto da lui responsabile di non aver regolato i conti con una ex dipendente verso la quale Ballocco aveva rivolto interesse di natura sessuale.
Più marginale è la posizione degli altri due soggetti colpiti da provvedimento di custodia cautelare, Boi e Sabiu, sui quali pende l’accusa di concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di due fucili clandestini e un coltello a serramanico, utilizzati per la caccia di frodo. Di notte, i due andavano a caccia di cinghiali in un periodo di divieto.
Un click qui per scaricare il video dell’operazione.Stefania Lapenna