“Non credo più nel fatto che i Diritti Umani siano garantiti a tutti”, “i Diritti Umani? Perché, esistono ancora?”. Sono solo alcune delle esternazioni più frequenti che molti cittadini fanno ai volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology, durante le distribuzioni degli opuscoli contenenti i 30 articoli della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite. Non è un buon segno, considerando che arrivano da persone di ogni ceto sociale per la quasi totalità cittadini sardi, questo fatto è da mettere in evidenza, mentre sono una minoranza i commenti di questo genere provenienti da immigrati extracomunitari. Non mancano certo anche i commenti positivi e di apprezzamento nei confronti dei volontari, per fortuna in grande maggioranza, ma il fatto che in tanti abbiano questa percezione è certamente un campanello d’allarme sociale da non sottovalutare.
La mancanza di fiducia nelle Istituzioni porta a pensare che molti dei diritti siano negati o garantiti solo a pochi. La percezione è che non ci si senta tutelati e per avere un diritto garantito, anche di ordinaria amministrazione, sia necessario far scomodare qualcuno in alto, il conoscente nell’ufficio pubblico di competenza, altrimenti “mai che ce la farò”… è così che vanno le cose, in Italia” dice qualcuno. I commenti delle persone comuni, quelle che incontri per strada, danno il polso della situazione sociale che stiamo vivendo.
Spesso diventa difficile intavolare un dialogo su questi temi, perché tutti pensano ai propri diritti, peraltro inalienabili, dimenticando che in fin dei conti la società è formata da singole persone che creano le situazioni in cui ci imbattiamo quotidianamente e di cui ci lamentiamo, situazioni che potremmo cambiare radicalmente in meglio, solo se ognuno di noi si comportasse rispettando le regole e tenendo bene a mente i diritti di tutti. Di riflesso avremmo anche noi garantiti i nostri.
Il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard scriveva che “i Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico” e, aggiungono i volontari, perché questo avvenga è necessario prima di tutto conoscerli e far sì che, con le nostre azioni quotidiane, si realizzino nelle nostre case, tra i vicini, nei posti di lavoro, quartieri e città, con gli amici e con chi incontriamo per la prima volta. Per questo i volontari non demordono e anche questa settimana saranno in forze nelle strade del centro e all’ingresso delle scuole a Cagliari e Olbia a promuovere e far conoscere ancora una volta i Diritti inalienabili di tutti.