Uno scambio virtuoso, che può portare buoni frutti proprio grazie al sostegno, non solo economico, delle aziende, dalle più grandi fino alle microimprese. Quella di ieri è stata inoltre un’importante occasione per far conoscere la Fondazione AIRC e le sue iniziative sul territorio isolano.
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AIRC nasce nel 1965 e oggi rappresenta il primo polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia, a cui ha destinato oltre 1 miliardo e quattrocento milioni di euro in poco più di 50 anni di attività (dati aggiornati al 1 gennaio 2019). AIRC è inoltre impegnata nella diffusione dell’informazione scientifica, nella promozione della cultura della prevenzione nelle case, nelle piazze e nelle scuole e rappresenta un punto di riferimento per la collettività e fonte autorevole per i media su questi temi.
In particolare, per il 2020 AIRC, attraverso il suo consiglio di indirizzo, ha stanziato 110 milioni per la ricerca. Circa il 50 per cento delle donazioni arriva dal 5 per mille, ovvero 65-70 milioni di euro. Rilevante anche la quota riservata alla ricerca sui tumori infantili, 6 milioni di euro. Finanziamenti importantissimi e che hanno portato a grandi risultati. Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati mille nuovi casi di tumore. Per fortuna le percentuali di guarigione sono in aumento: solo tra il 2000 e il 2013 si è passati dal 50 al 62 per cento, una progressione davvero rilevante.
L’incontro a Villa Mimosa è stato aperto da Pierluigi Pinna, vicepresidente di Confindustria Centro Nord Sardegna. «Molte imprese aiutano la ricerca. Ma è ancora importante fare conoscere le vostre attività e capire quali canali di finanziamento utilizzare».
Sono poi intervenuti Pietro Biggio, presidente della Fondazione AIRC Comitato Sardegna, che ha presentato le iniziative nazionali e locali per la raccolta fondi, e Angela Mameli, vicepresidente della Fondazione di Sardegna.
«Grazie per il sostegno di Confindustria Centro Nord Sardegna. Ribadiamo un concetto di fondamentale importanza, ovvero la sinergia tra il mondo della ricerca scientifica e quello delle aziende . Entrambe queste componenti possono trarre un indubbio vantaggio, tenendo ben presente che la ricerca in campo oncologico in Italia è sostenuta fondamentalmente dalla Fondazione Airc. Le imprese possono supportarci in questo», ha ricordato il presidente Biggio.
Amedeo Columbano, ricercatore AIRC e professore di Patologia Generale presso l’Università di Cagliari, ha riferito sulle ricerche finanziate da AIRC in Sardegna all’Università di Cagliari e i loro risultati, in particolare per quanto riguarda il carcinoma epatocellurale, la forma più diffusa di tumore del fegato. Francesco Chiari, direttore generale di Numera Spa, ha sottolineato il valore della Corporate Social Responsability come ponte tra le aziende e le associazioni del Terzo Settore.
Infine Federica Gargiulo, responsabile nazionale partnership locale Fondazione Airc, ha illustrato le attività dell’AIRC per i progetti di ricerca e le modalità di selezione e finanziamento e quindi ciò che possono fare insieme le imprese e AIRC. «Con la consapevolezza – ha sottolineato – che la ricerca in Italia vive un paradosso: nonostante tutto, è ai vertici in Europa, seconda solo ai britannici, che hanno però quattro volte i fondi a nostra disposizione»