Il monologo di Lay (le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru, organizzazione Tatiana Floris) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva, che quest’anno ha compiuto 75 anni e che è stato e rimane un mito, ancora di più in una stagione calcistica in cui si celebrano il centenario della nascita del Cagliari club e il cinquantenario della conquista dello scudetto.
Il grande giornalista Gianni Brera – come è noto – soprannominò quel campione, arrivato giovanissimo nell’Isola da Leggiuno, “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador. Tutto questo nonostante il suo carattere riservato:
Adesso si usa il termine “anti star”, allora si diceva “È uno che parla poco, gli piace giocare al pallone e poi starsene tranquillo con gli amici”. Tempi diversi, calcio diverso, Sardegna diversa, parole diverse…
Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni – scrive nelle note di presentazione Alessandro Lay. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite “a figurine” sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol…
Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, scriveva:
Che cos’è una lingua? “Un sistema di segni”, risponde, nel modo oggi più esatto, un semiologo. Il gioco del football è un “sistema di segni”; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella “partita”, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico. Per spiegarmi darò alcuni esempi: Bulgarelli gioca un calcio in prosa: egli è un “prosatore realista”; Riva gioca un calcio in poesia: egli è un “poeta realista”.
Biglietti
Intero: € 10 .
Ridotto under 26, over 65, iscritti alla newsletter del Cada Die Teatro: € 8 .
Ridotto operatori, studenti universitari / Ersu: € 5.
Apertura biglietteria: un’ora prima dell’inizio degli spettacoli. Le prenotazioni scadono 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
Info e prenotazioni
Recapiti telefonici: 070 5688072 – 070 565507 – 328 2553721
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