L’attività ispettiva è risultata particolarmente complessa, attesa l’inattendibilità delle scritture contabili: nello specifico, i verificatori – attraverso l’analisi dei documenti fiscali rinvenuti – hanno proceduto a un’attenta e accurata ricostruzione di quanto effettivamente guadagnato dal contribuente e mai dichiarati.
L’esito complessivo della verifica ha consentito di constatare un‘evasione alle imposte dirette, dal 2015 al 2018, per oltre € 370.000 e dell’I.V.A. di oltre € 84.000.
Nel mese di settembre, inoltre, le Fiamme Gialle di Tempio Pausania, sempre nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale, hanno concluso un intervento ispettivo nei confronti di una attività commerciale, risultata essere evasore totale per più anni d’imposta.
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Nella fattispecie, gli accertamenti – condotti tramite la comparazione dei dati emergenti dal controllo economico del territorio con quelli risultanti dalle banche dati in uso al Corpo – hanno permesso di individuare un bar che, per gli anni dal 2014 al 2016, non ha presentato le dichiarazioni fiscali obbligatorie.
La ricostruzione della posizione del contribuente ha consentito così di quantificare una sottrazione a tassazione di ricavi per oltre 130.000 euro con connessa evasione dell’I.V.A. pari a circa 25.000 euro.
Le attività di servizio in argomento si inquadrano in un più ampio e costante dispositivo di prevenzione, posto in essere a tutela dell’interesse collettivo, della leale concorrenza e del libero mercato, ponendosi a garanzia di tutti i soggetti economici virtuosi che giorno dopo giorno operano nel pieno rispetto delle norme e della legalità.