A oggi sono numerose le vertenze irrisolte che attendono, alla ripresa estiva, di essere portate a termine dall’Assessorato Regionale All’Agricoltura , ad iniziare con la vertenza di ARA e APA i cui dipendenti attendono l’applicazione della Legge Regionale per essere assorbiti nelle Agenzie Regionali a tempo indeterminato, si continua con l’Organismo Pagatore ARGEA OP che dovrebbe iniziare ad essere operativo dal mese prossimo (ottobre 2019), staccandosi e rendendosi indipendente da AGEA Nazionale, la cui convenzione scade il 31 Dicembre 2020.
A oggi pare risultino che gli operatori dei CAA e i CAA stessi operanti in Sardegna, non abbiamo ricevuto istruzioni sui nuovi sistemi informatici regionali, pertanto come CSA si è fortemente preoccupati di questa situazione.
Resta ancora aperta la situazione degli indennizzi della siccità 2017, già decretata e ancora non pagata da parte della Regione, ai settori Bovini, cerealicoltura, viticoltura, olivicoltura e altri comparti, un ritardo ritenuto ingiustificato.
Resta inoltre a oggi un mistero la revisione in atto dei comuni che dalla classificazione di svantaggiati potrebbero essere riclassificati in “Normali”, facendo perdere alle aziende agricole ingenti agevolazioni. La pratica gestita dagli uffici Ministeriali Romani, non trova nessuna informazione sullo stato di attuazione e se veramente esistono questi rischi.
Cosi come non trova ancora a oggi applicazione la revisione delle risorse del PSR 2014/2021 sui bandi già pubblicati, in sostanza il CSA non ha ancora capito se si faranno nuovi bandi sulle misure a investimento come la 4.1 e Primo insediamento o se le risorse restate andranno a incrementare la dotazione dei bandi già pubblicati. Come si può evincere le problematiche sull’agricoltura Sarda, non riguardano solamente la situazione sul prezzo del latte di pecora, pur questa ritenuta anche da noi del CSA molto importante, in merito al prezzo del latte di pecora. Come CSA riteniamo che bisogna stare molto ma molto cauti nelle promesse del prezzo di 1 euro o anche a 1,12 euro litro più iva, come alcuni in questi giorni hanno ipotizzato, perché si possono generare aspettative che non troverebbero rispondenza con la realtà dei mercati e che creerebbero ulteriori tensioni a un comparto già fortemente in crisi.
Bene, peraltro, come richiesto nelle settimane scorse, confermiamo il diretto coinvolgimento di OILOS e la necessità di avere contratti pluriennali sulla fornitura del latte Ovi-Caprino atto alla trasformazione o alla vendita. Infine, per il Centro Studi Agricoli, fanno stupore le notizie circolate nei giorni scorsi di equiparare il sistema Cooperativo a quello privato Industriale, due sistemi economici d’impresa completamente diversi e regolati da Leggi Fiscali e di amministrazione ben precisi.
In conclusione, Tore Piana, a nome del Centro Studi Agricoli, afferma che nelle prossime settimane verranno organizzate riunioni territoriali e portate idee e proposte agli organi politici competenti elaborate dal CSA, come sempre fatto, a partire dalla Proposta di Legge sull’agricoltura Sociale e la richiesta di non vendita da parte della Regione delle aziende Agricole pubbliche di “Sorigheddu e Mamuntanas” della superficie di oltre 1.000 Ha.