Nei mesi antecedenti la protesta e durante la protesta dei pastori sardi, sul prezzo del latte di pecora grande attenzione fu riposta a due organismi del settore e della filiera: uno è il consorzio del pecorino romano DOP e l’altro dell’organismo interprofessionale Oilos.
Mentre il consorzio del pecorino romano DOP in questi mesi si è attivato per porre in essere tutte le azioni ritenute utili, approvazione di un nuovo piano dell’offerta ( per noi del CSA da rivedere in alcune parti) e azioni a favore del credito e della promozione delle produzioni.
Mentre da parte dell’Oilos non si hanno notizie da mesi, non si conosce nessuna traccia, nessun’azione, nessuna proposta, nella piena indifferenza di tutti.
Eppure la Sardegna si è dotata dello strumento giuridicamente riconosciuto per regolamento europeo e, conseguentemente, dalla legislazione nazionale, per elaborare, approvare e imporre a tutta la filiera, un contratto tipo per il latte ovino. A gennaio Oilos ha ottenuto tutti i riconoscimenti con la stessa Regione Sardegna, a quanto è apparso sugli organi d’informazione, ha stanziato 100 mila euro per il suo funzionamento. come centro studi agricoli, riteniamo fondamentale sapere, conoscere e essere informati delle motivazioni di questa totale assenza di oilos in un momento determinante e importante come quello attuale. ecco che chiediamo alla Regione e all’Assessorato all’Agricoltura che fine ha fatto Oilos, se esiste ancora, e se la Regione sta vigilando sul suo operato.
Nel caso di inadempienza il Centro Studi Agricoli, chiede alla Regione che venga commissariato e reso esecutivo nel più’ breve tempo possibile Oilos. ” Troppo tempo e’ stato sprecato e la nuova stagione di produzioni del latte non si potrà’ permettere situazioni di incertezza come quella appena conclusa, afferma Tore Piana a nome del CSA.