L’eredità del futuro di Adriano Olivetti e le Fabbriche di Bene verranno analizzate in un incontro con Beniamino de’ Liguori Carino mercoledì 24 luglio a Porto Rotondo, alle ore 19.30 presso la piazzetta del Porto, con Tore Corveddu nell’ambito del festival letterario Éntula.
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Imprenditore e figlio di imprenditore (il padre Camillo fondò la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere) Adriano Olivetti ha avuto non solo una straordinaria capacità di innovazione, ma anche una particolare concezione dell’educazione, tecnica, economica e pure umanistica.
All’interno della sua fabbrica, per esempio, durante le pause, ingegneri e operai potevano servirsi delle biblioteche, ascoltare concerti, seguire dibattiti. Non meraviglia quindi che Adriano Olivetti abbia svolto un ruolo fondamentale anche nell’editoria italiana del dopoguerra. Oltre tutte le pubblicazioni avviate all’interno della fabbrica di Ivrea e la partecipazione alla fondazione del settimanale L’Espresso, sono innumerevoli le iniziative cui Olivetti prese parte e che sostenne, in modi diversi e senza mai imporre nulla.
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È soprattutto con la fondazione nel 1946 delle Edizioni di Comunità che Adriano Olivetti impresse un’orma profondissima nella cultura italiana del dopoguerra, pubblicando autori e riviste che hanno segnato un’epoca per i contenuti e per la grafica.
Le Edizioni di Comunità concepirono il libro e l’editoria come spazi d’incontro e di precisazione di ideologie complementari, che potessero convivere con il pensiero comunitario olivettiano e rappresentarono la risposta in termini di proposte culturali e scientifiche, alla domanda olivettiana di come essere tecnicamente progrediti senza per questo essere interiormente imbarbariti, di come coniugare sviluppo e spirito.
A parlare del lascito di pubblicazioni e idee all’avanguardia della Olivetti sarà Beniamino de’ Liguori Carino, direttore editoriale delle Edizioni di Comunità, segretario generale della Fondazione Adriano Olivetti e vice presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti. Nipote di Adriano Olivetti, ha studiato all’Università La Sapienza di Roma e alla Royal Holloway University of London.
Nel dialogo con Tore Corveddu verrà evidenziata l’attualità del pensiero olivettiano attraverso il racconto dei capisaldi della sua storia, supportato dalla lettura di alcuni brani dai suoi libri e dal racconto delle attività, passate e presenti, della sua casa editrice Edizioni di Comunità e della Fondazione Adriano Olivetti.
L’evento è realizzato con il contributo di: Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Fondazione di Sardegna e in collaborazione con il Porto Rotondo Bookshop, Edizioni di Comunità e Sardex.