“Sono trascorsi più di sei mesi dalle ultime tristi notizie sul progetto Matrìca. Un progetto ambizioso che puntava a fare di Porto Torres un polo della chimica verde in Sardegna e che oggi, invece, sopravvive solo sulla carta. La Joint Venture Matrìca S.p.A. non ha fornito alcuna garanzia sugli investimenti previsti per la terza fase del Progetto di rilancio dell’industria, e di conseguenza, nessuna garanzia sulla salvaguardia dei livelli occupazionali dell’ex polo petrolchimico. A regnare è l’incertezza.
Credo sia urgente a questo punto che il nostro Governatore e gli assessori competenti si siedano a un tavolo per capire in che direzione si sta andando e, nel caso in cui si intraveda soltanto un binario morto, propongo che si valutino strade alternative. Lo dobbiamo a tutti i lavoratori che da tempo sperano nella riqualificazione professionale e nel ricollocamento”.
Desirè Manca, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, rompe il silenzio che da troppi mesi avvolge la vertenza dei lavoratori di Porto Torres. E lo fa attraverso un’interrogazione che attende risposta scritta da parte del Governatore Solinas. Un atto deciso, volto alla salvaguardia del diritto al lavoro degli addetti -diretti e indiretti – dell’ex polo petrolchimico alla luce dell’evidente incertezza sul completamento degli investimenti previsti.
“Era il 25 maggio 2011 – ricorda Manca – quando è stato firmato il “Protocollo di intesa per la chimica verde a Porto Torres”. È stato presentato un maxi progetto, meraviglioso, che prevedeva la realizzazione di ben sette impianti per la produzione di monomeri, additivi e polimeri biodegradabili, ottenuti da oli vegetali e scarti agricoli. Impianti da realizzarsi in tre fasi articolate in un periodo di sei anni”.
“Questo fantastico progetto prevedeva inoltre l’apertura di un Centro Ricerche a Porto Torres, la prosecuzione da parte della Syndial delle attività di bonifica del sito e la realizzazione di una nuova centrale elettrica alimentata a biomasse. A tutti gli effetti una grandissima opportunità per il territorio. Ancora più grande dal momento che le società firmatarie si sono impegnate a garantire la riqualificazione dei lavoratori e a creare nuovi posti di lavoro”.
Ma il sogno “green” è presto svanito:
“Cos’è rimasto oggi di questo programma dorato? Le società firmatarie non hanno rispettato gli impegni presi, le aziende che facevano parte dell’ex petrolchimico hanno perso le commesse. Alcune sono fallite e i lavoratori dell’indotto hanno dovuto fare i conti con stipendi non pagati e perdita del lavoro. Ecco cosa è rimasto”.
Eppure un’importante riunione in merito c’è stata, era il 22 novembre scorso. Quella in cui il Progetto Matrìca, davanti al Presidente Pigliaru, al Sindaco di Porto Torres, e agli altri rappresentanti regionali, ha mostrato segni di cedimento.
“A nome dei lavoratori – interviene la capogruppo dei Cinquestelle – chiedo di poter sapere quali garanzie sono state date durante questa riunione da parte delle aziende Versalis e Novamont, che compongono la Matrìca Spa. In sostanza, chiedo cosa stia aspettando la Regione a prendere in considerazione misure alternative. Se invece, e mi auguro, Porto Torres può ancora sperare che il Progetto della Chimica Verde riprenda vigore, il Presidente Solinas, l’Assessore regionale all’Industria, e quelli al Lavoro e alla Difesa dell’Ambiente ci dicano in che modo ciò potrà ancora accadere”.