“Strutture vecchie, carenza di personale, servizi non garantiti se non grazie all’impegno degli operatori e una organizzazione inadatta e troppo centralizzata. L’Ospedale Sirai di Carbonia dà l’impressione di una struttura sanitaria vecchia e poco sicura. Lo si nota subito, a partire dagli ascensori, che necessitano immediata sostituzione. Un ambiente che concorre a demotivare gli operatori.
Ma il problema più grave, sia a Carbonia sia al Santa Barbara e al CTO di Iglesias, è una grave carenza di personale. Troppo pochi i medici, gli anestesisti e in generale gli specialisti; lo scorso anno, per garantire le ferie al personale, in qualche caso è stato necessario chiamare alcuni medici da Olbia. Sono necessari al più presto dei nuovi concorsi per completare gli organici. Per esempio, l’emodinamica viene garantita solo otto ore al giorno per cinque giorni a settimana.
Elementi che impediscono la necessaria apertura di alcuni servizi 7 giorni alla settimana. Come al CTO ad esempio, che chiederemo sia attivo 7 giorni su 7, e non 5 su 7 come accade ora.
Anche i reparti di dialisi, utili per un territorio molto vasto, sono degradati, nonostante offrano servizi fondamentali. Solo l’abnegazione degli operatori consente i servizi essenziali. Si nota anche la mancanza di ortopedici e cardiologi.”
Queste le principali criticità riscontrate dalla consigliera del M5S Carla Cuccu (M5S) durante la visita di ieri della Commissione Sanità negli ospedali del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano. La commissaria Cuccu ha fatto tappa negli ospedali: Sirai di Carbonia, Santa Barbara e Cto di Iglesias e Nostra Signora di Bonaria di San Gavino, riscontrando una situazione molto grave.
Criticità che durante la visita sono state rafforzate dalle parole del sindaco di Carbonia e presidente della ‘conferenza del territorio’ Paola Massidda (M5S), preoccupata che il depotenziamento di tanti servizi non sia che l’anticamera del trasferimento degli stessi nel Capoluogo, con un conseguente impoverimento del territorio che resterebbe sguarnito.
La consigliera Cuccu ha anche fatto notare le criticità organizzative dei vari presidi sanitari:
“La ASL unica è percepita troppo distante dai territori periferici; tra una decisione e la sua messa in atto passa troppo tempo, troppa burocrazia. Occorre restituire alle autonomie locali il potere di agire. Bisogna rendere operativi i servizi al Santa Barbara: di terapia intensiva, lunga degenza e l’hospice. Così come occorre mettere in funzione le 4 sale operatorie del Cto di Iglesias, allestite con strumentazione d’eccellenza e ancora inutilizzate.
Non solo: È necessario mettere in comunicazione i 2 DEA di primo livello Iglesias e Carbonia che oggi non dialogano, e applicare l’ottica dipartimentale per creare dialogo e sinergia tra le due città e i rispettivi ospedali”
Per quanto riguarda il presidio di San Gavino, Cuccu ricorda come il nuovo ospedale sia stato già finanziato per 58 milioni di euro: “L’inizio dei lavori è previsto per fine anno. Il paradosso è che per realizzare il nuovo ospedali ci vorranno 26 mesi a fronte di 5 anni di attesa necessari a ottenere tutte le autorizzazioni e vincere i tutti ricorsi che sono stati presentati. Come VI Commissione vigileremo, come ci è stato chiesto dai cittadini, fino al suo completamento definitivo”.