Venerdì 3 maggio 2019 presso Sa Caserma Betza a Gavoi, alle 17:30, si terrà l’incontro EmancipAzioni a tutela
delle Donne in difesa dei Bambini per informare e dibattere circa il Disegno di legge Pillon: “Norme in materia di
affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” organizzato dalle attiviste di Comunidade,
movimento progressista e comunitarista del centro barbaricino.
All’incontro, coordinato dalla attivista di Comunidade Marina Marchi, interverranno Annalisa Pittorra,
Presidente della sezione territoriale di Nuoro dell’ONDIF (Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia), Luisanna
Porcu, psicologa presso il Centro Antiviolenza Onda Rosa, Stefano Decandia e Maria Corda, assistenti sociali presso il
COMA (consultorio maschile del capoluogo barbaricino), che contribuiranno ad approfondire gli aspetti giuridici e
normativi, sociali e culturali che andranno a impattare la vita di famiglie, uomini, donne e bambini.
Il Ddl 735 -più comunemente noto col nome del suo primo firmatario, il senatore Simone Pillon- è fin dalla sua
stesura oggetto di numerosi incontri, dibattiti e mobilitazioni di popolo, rappresentando nei sui punti cardine un
attacco all’istituto del divorzio. Se dovesse passare, la separazione legale diventerà un diritto riservato ai pochi
privilegiati che potranno farsi carico dei costi obbligatori di mediazione. Oltre a questa malcelata forma di
discriminazione economica, che va a pesare ulteriormente sulla difficile scelta di separarsi, il DDL Pillon rischia di
ledere i diritti acquisiti dalle donne e non solo, con l’aggravante dell’utilizzo strumentale dei bambini. Infatti, uno dei
danni peggiori che deriverebbe da questo DDL è quello che va a colpire i minori, privando della giusta protezione le
bambine e i bambini che subiscono violenza, diretta o assistita, in famiglia. costringendoli a una convivenza forzata o
ad avere rapporti con il genitore violento.
Come sottolineano le attiviste di Comunidade “La proposta Pillon di fatto elimina ogni possibilità di separazione
consensuale, denigra le capacità decisionali delle parti in causa, impone il servizio di mediazione per madri e padri
(obbligatorio e a pagamento), priva i figli della possibilità di esprimersi negandone l’ascolto. In Italia una donna su tre
subisce violenze domestiche, ed è evidente che per loro sarà ancora più difficile da affrontare il percorso di
liberazione dai soprusi attraverso la separazione. La proposta di Legge Pillon è, infatti, vessatoria nei confronti di chi
è più debole e povero. L’assegno di mantenimento verrà abolito, chi si trova in una situazione di maggiore
dipendenza economica sarà ricattabile. Inoltre il DDL cancella quanto prescritto nella Convenzione del Consiglio
d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la quale
raccomanda di proibire la mediazione in caso di violenza. Appare evidente che la bigenitorialità osannata dalla
proposta di Legge è un miraggio, mentre nella realtà permangono sostanziali squilibri nella cura dei figli. Non è
attraverso una rigida suddivisione del tempo che si raggiunge la condivisione delle responsabilità genitoriali.
Per tutti questi motivi come movimento che promuove l’emancipazione, la giustizia sociale, il progresso delle
comunità solidali, la cura e protezione dei più vulnerabili ci opponiamo al Ddl Pillon, e invitiamo tutte le donne e gli
uomini a un tavolo di confronto per analizzarne il contenuto e promuovere la salvaguardia di diritti ottenuti dopo
anni di lotta.
Appuntamento dunque per il 3 maggio alle 17,30 a Gavoi, sala della Caserma Betza. Vi Aspettiamo!”
delle Donne in difesa dei Bambini per informare e dibattere circa il Disegno di legge Pillon: “Norme in materia di
affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” organizzato dalle attiviste di Comunidade,
movimento progressista e comunitarista del centro barbaricino.
All’incontro, coordinato dalla attivista di Comunidade Marina Marchi, interverranno Annalisa Pittorra,
Presidente della sezione territoriale di Nuoro dell’ONDIF (Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia), Luisanna
Porcu, psicologa presso il Centro Antiviolenza Onda Rosa, Stefano Decandia e Maria Corda, assistenti sociali presso il
COMA (consultorio maschile del capoluogo barbaricino), che contribuiranno ad approfondire gli aspetti giuridici e
normativi, sociali e culturali che andranno a impattare la vita di famiglie, uomini, donne e bambini.
Il Ddl 735 -più comunemente noto col nome del suo primo firmatario, il senatore Simone Pillon- è fin dalla sua
stesura oggetto di numerosi incontri, dibattiti e mobilitazioni di popolo, rappresentando nei sui punti cardine un
attacco all’istituto del divorzio. Se dovesse passare, la separazione legale diventerà un diritto riservato ai pochi
privilegiati che potranno farsi carico dei costi obbligatori di mediazione. Oltre a questa malcelata forma di
discriminazione economica, che va a pesare ulteriormente sulla difficile scelta di separarsi, il DDL Pillon rischia di
ledere i diritti acquisiti dalle donne e non solo, con l’aggravante dell’utilizzo strumentale dei bambini. Infatti, uno dei
danni peggiori che deriverebbe da questo DDL è quello che va a colpire i minori, privando della giusta protezione le
bambine e i bambini che subiscono violenza, diretta o assistita, in famiglia. costringendoli a una convivenza forzata o
ad avere rapporti con il genitore violento.
Come sottolineano le attiviste di Comunidade “La proposta Pillon di fatto elimina ogni possibilità di separazione
consensuale, denigra le capacità decisionali delle parti in causa, impone il servizio di mediazione per madri e padri
(obbligatorio e a pagamento), priva i figli della possibilità di esprimersi negandone l’ascolto. In Italia una donna su tre
subisce violenze domestiche, ed è evidente che per loro sarà ancora più difficile da affrontare il percorso di
liberazione dai soprusi attraverso la separazione. La proposta di Legge Pillon è, infatti, vessatoria nei confronti di chi
è più debole e povero. L’assegno di mantenimento verrà abolito, chi si trova in una situazione di maggiore
dipendenza economica sarà ricattabile. Inoltre il DDL cancella quanto prescritto nella Convenzione del Consiglio
d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la quale
raccomanda di proibire la mediazione in caso di violenza. Appare evidente che la bigenitorialità osannata dalla
proposta di Legge è un miraggio, mentre nella realtà permangono sostanziali squilibri nella cura dei figli. Non è
attraverso una rigida suddivisione del tempo che si raggiunge la condivisione delle responsabilità genitoriali.
Per tutti questi motivi come movimento che promuove l’emancipazione, la giustizia sociale, il progresso delle
comunità solidali, la cura e protezione dei più vulnerabili ci opponiamo al Ddl Pillon, e invitiamo tutte le donne e gli
uomini a un tavolo di confronto per analizzarne il contenuto e promuovere la salvaguardia di diritti ottenuti dopo
anni di lotta.
Appuntamento dunque per il 3 maggio alle 17,30 a Gavoi, sala della Caserma Betza. Vi Aspettiamo!”