Lo si potrebbe definire un “colossal editoriale” Il tempo dei Nuraghi. La Sardegna dal XVIII all’VIII secolo a. C. il nuovo, spettacolare volume Ilisso che segna il debutto della casa editrice nel mondo dell’archeologia. Una novità assoluta che si affaccia in ambiti differenti rispetto a quelli che contraddistinguono la produzione della casa editrice nuorese, nel tentativo di raccontare una società che ancora oggi stupisce per il suo percorso originale e che si colloca in modo singolare nel panorama complesso del II millennio a. C.
Per la Ilisso una vera scommessa grazie alla quale si è cercato di applicare una metodologia innovativa che scandagliasse l’intero periodo del Nuragico secondo ambiti specifici: il paesaggio, l’alimentazione, il vestiario, la vita quotidiana, l’economia, i rapporti e gli scambi con i popoli del Mediterraneo, i riti, le architetture. Una visione multidisciplinare affrontata con l’apporto di diverse scienze nelle metodiche di indagine, ad esempio quelle botaniche, zoologiche, biochimiche; tanti nuclei tematici che restituiscono, come tessere di un mosaico, un quadro variegato e complesso, specchio della “civiltà delle torri” confluito in ben 76 testi di autorevoli studiosi.
Diretti e coordinati da un comitato scientifico di altissimo livello composto da Tatiana Cossu, Mauro Perra e Alessandro Usai, ventotto esperti hanno restituito con un’analisi semplice e al tempo stesso strutturata, la magnificenza di una civiltà ancora in gran parte sconosciuta. A supporto, un apparato iconografico imponente: fotografie di reperti, statue, monumenti e grandi tavole illustrate, realizzate appositamente per restituire in maniera vivida la maestosità delle architetture e stralci di vita quotidiana risalenti a 3500 anni fa.
Il risultato è una sorta di “colossal editoriale” reso possibile grazie alla collaborazione di quanti ogni giorno si occupano della tutela e della valorizzazione di questo nostro patrimonio: il Polo Museale della Sardegna, le Soprintendenze archeologiche isolane (e non solo), i Musei, i piccoli Comuni e il Banco di Sardegna, tutti coinvolti e partecipi in uno sforzo corale per restituire la complessa civiltà dei sardi.