Vasi sanguigni umani perfettamente funzionanti. È quello che hanno appena creato i ricercatori dell’Istituto di Biotecnologia Molecolare di Vienna (IMBA), che grazie a una innovativa tecnologia sono riusciti per la prima volta a fare crescere vasi sanguigni umani sotto forma di organoidi, ovvero strutture tridimensionali derivate da cellule staminali che imitano le proprietà strutturali e funzionali di un organo e possono quindi essere utilizzate per studiare i suoi aspetti e caratteristiche in una semplice piastra di Petri.
Un risultato, spiega Reiner Wimmer, autore principale dello studio, che permetterà di compiere un vero punto di svolta per riuscire a prevenire le alterazioni dei vasi sanguigni, principali cause di morte e morbilità delle persone affette da diabete. <<Essere in grado di coltivare vasi sanguigni umani come organoidi dalle cellule staminali è un punto di svolta>>, ha spiegato Dontscho Kerjaschki, co-autore dello studio scientifico: <<Ogni singolo organo nel nostro corpo è collegato al sistema circolatorio, e questo potrebbe potenzialmente consentire ai ricercatori di fare luce sulle cause e sui trattamenti per una varietà di malattie vascolari, dal morbo di Alzheimer, alle malattie cardiovascolari, ictus, cancro e, naturalmente, il diabete>>.
Il diabete, precisiamo, colpisce circa 415 milioni di persone in tutto il mondo. Molti sintomi di questa malattia sono il risultato dei cambiamenti e alterazioni che avvengono nei vasi sanguigni e che si traducono in una scorretta circolazione del sangue e, di conseguenza, una compromissione del normale rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive a tessuti e cellule. In Italia colpisce 3,3 milioni di persone, pari al 5,5%, cui va aggiunto un altro milione di cittadini che ignorano di avere già la malattia.
Secondo la ricerca del Global Burden of Disease 2015 Study sulle cause di mortalità legate a 249 malattie in 195 Paesi, è emerso infatti che il diabete è causa nel mondo di oltre 1.5 milioni di morti, con un incremento del 32% nell’ultimo decennio fra il 2002 ed il 2015. Lo ricorda la Società italiana di diabetologia (Sid) che spiega come il diabete mellito è uno dei principali problemi sanitari su scala mondiale, per dimensione del problema, diffusione a tutte le fasce d’età, la gravità delle complicanze associate alla malattia ed i costi dei ricoveri.
Per questo, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, la lotta al diabete è una delle tre emergenze sanitarie identificate dall’Onu e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), insieme alla malaria e alla tubercolosi, unica delle tre a essere malattia non trasmissibile. Tutto ciò ha un pesante impatto anche sui bilanci economici dei sistemi sanitari nazionali.