Elisabetta Cau vive a Oristano, dove ha insegnato per molti anni materie letterarie negli Istituti Superiori. Appassionata di storia, si occupa attualmente di ricerca, di salvaguardia della memoria storica. A tal fine ha realizzato alcune interessanti esperienze con gli alunni della scuola elementare e media.
“Nel tentativo di mettere insieme documenti e ricordi, testimonianze e affetti – dice del libro Giovanna Porcu – l’autrice nella stesure dell’opera rivive e ci induce a vivere e a farci capire che La Mostra di Samugheo, è altro dalla Mostra dell’artigianato. Dall’esposizione che Elisabetta Cau ne fa, il luogo fisico della Mostra, appare un luogo dentro cui si muovono affetti, relazioni, valori, saperi, religioni sentimenti, che unendosi insieme e plasmandosi tra loro, creano l’opera d’arte che ciascun artista – memore del passato – crea e ricrea, secondo la propria spiritualità e il proprio sentire profondo. L’autrice interpreta i simboli racchiusi nelle opere e intravede nelle stesse, una scrittura valoriale, una comunicazione che cammina immutata nel, attraversandolo. Per lei – conclude Giovanna Porcu – ciascuna opera è la rappresentazione e al contempo, la testimonianza di profondi sentimenti identitari, estetici e religiosi, che ciascun autore – a sua volta – interpreta e trasferisce, per storicizzarli nelle trame del suo ordito”.
Con ISKRA, Elisabetta Cau ha già pubblicato “Emanuele Cau – Un sindaco nel dopoguerra a Samugheo”.
Rosy Massa