“La vicenda – spiega il Sindaco Andrea Lutzu – non è iniziata e finita in pochi giorni come è stato erroneamente affermato, ma il 19 settembre si è solo avuto l’epilogo di una vicenda iniziata ufficialmente il 13 aprile con un accertamento dei tecnici del dipartimento Igiene e Sanità pubblica che, a seguito di segnalazioni precedenti, hanno verificato lo stato di degrado e precarietà igienico sanitaria seguito poi, un mese dopo, a maggio, dall’accertamento tecnico strumentale comprovante anche il mancato rispetto della normativa sulle emissioni sonore del locale in orario notturno e in ambiente abitativo.
Da allora ad oggi sono stati inoltre acquisiti i numerosi report di intervento della Polizia di Stato e dei Carabinieri conseguenti alle lamentele reiterate dei residenti della zona e plurime testimonianze acquisite dalla Polizia Giudiziaria.
Ho quindi convocato il titolare del locale per informarlo e chiedergli di adeguarsi alla normativa e avvisarlo che in caso di mancata osservanza delle regole e di ulteriori proteste avrei dovuto procedere con un ordinanza”.
Il Sindaco Lutzu ricorda anche che appena una settimana dopo aver assicurato che avrebbe rispettato le disposizioni e gli accordi, la situazione è tornata esattamente come prima: “Il 29 agosto scorso il Comando di Polizia Municipale ha così notificato al titolare del locale la revoca della concessione del suolo pubblico con atto formale con elencate tutte le contestazioni, con l’avviso che il procedimento si sarebbe dovuto concludere dopo 15 giorni e quindi entro giovedì 13 settembre con il ripristino dei luoghi e quindi con lo sgombero delle attrezzature, da parte dell’esercente”.
“Con grande senso di responsabilità, nonostante non fosse dovuto, abbiamo atteso ulteriori tre giorni per non privare il locale dell’incasso del fine settimana, solitamente quello più importante, ma con l’obbligo, sancito da una mia ordinanza del 12 settembre, di immediata cessazione delle emissioni sonore che erano continuate come se niente fosse accaduto – aggiunge il Sindaco -. Forse per questo è stato superficialmente ed erroneamente giudicato troppo celere il provvedimento esecutivo di sequestro delle attrezzature del locale, che sarebbero dovute essere rimosse dal titolare entro il 13 settembre. Inoltre, dal 29 agosto, il titolare avrebbe avuto 10 giorni di tempo per presentare le sue deduzioni, cosa che non ha fatto, continuando nella sua condotta non regolamentare”.