Per la Cantina Nuraghe Crabioni questa mattina compratori da Russia, Kazakhstan, Azerbaijan e Bielorussia. Incoming tour organizzato da Confartigianato Sardegna. Mameli (Coordinatore progetto): “Alta qualità piccole produzioni e tanta preparazione: così si conquistano i mercati dell’est”.
Prima il Vinitaly a Verona, poi le manifestazioni negli Stati Uniti e a Londra e ora, probabilmente, Mosca, San Pietroburgo, Baku, Minsk e Almaty.
I vini della Cantina Nuraghe Crabioni di Sorso, azienda sassarese guidata da Alessandra e Maurizio Seghene, presto potranno essere disponibili nei migliori ristoranti e sugli scaffali dei negozi specializzati di Russia, Kazakhstan, Azerbaijan e Bielorussia.
Questa mattina, infatti, 10 importatori, ristoratori, distributori e giornalisti provenienti dai 4 Paesi euroasiatici, hanno potuto visitare le vigne e gli impianti della Cantina nel corso della seconda giornata del “wine incoming tour” organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna nel progetto “StoreSardinia”, finanziato dall’Assessorato Regionale dell’Industria a valere sul POR FESR Sardegna 2014-2020, e realizzato dall’Associazione Artigiana, con la collaborazione tecnica di Deloitte, con il suo esperto in internazionalizzazione e mercati esteri, Marcello Romano, e BegApps.
Gli esperti hanno così potuto degustare ogni etichetta tra cui il “Sussinku Bianco IGT di Romangia”, vermentino vinificato in purezza che per il terzo anno consecutivo è stato premiato con un punteggio di 90/100 e inserito nel prestigioso “5 Stars Wines THE BOOK 2017”, guida internazionale dei vini della 53esima edizione della manifestazione. Notevole apprezzamento anche per il “Vermentino DOC Nuraghe Crabioni 2016”, che, sempre al Vinitaly, Concorso nazionale Vermentino, ha conquistato la medaglia di bronzo.
“Come Associazione Imprenditoriale crediamo nell’agroalimentare, supportando le realtà che vogliono puntare su sviluppo e conoscenza – afferma Stefano Mameli, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna e Coordinatore del progetto – e aziende come la Tresmontes sono la dimostrazione che in Sardegna ci sono eccellenti realtà del settore e straordinarie produzioni che possono competere a livello nazionale e mondiale”.
“Anche il vitivinicolo, cosi come l’agroalimentare, è un settore strategico e da valorizzare ulteriormente – continua Mameli – quello del vino, infatti, è un comparto in cui sono presenti moltissime aziende con una produzione di tipo artigianale che, grazie all’alta qualità dei propri prodotti, stanno già conquistando i mercati esteri”.
“Per gli imprenditori – sottolinea il Coordinatore – gli incoming tour che abbiamo organizzato in queste settimane sono fondamentali per sfruttare le occasioni d’internazionalizzazione. Iniziative di questo genere, infatti, possono garantire nuove e proficue opportunità di espansione in altri mercati, come quelli dell’Est.
A condizione che, nonostante le piccole produzioni, la qualità e la preparazione delle aziende siano molto alte”.
“Il progetto StoreSardinia di Confartigianato Sardegna è stata una importante occasione per stringere nuovi accordi con importatori dell’Est, soprattutto con Russia e Kazakhistan – afferma Alessandra Seghene, Amministratrice della società “Tresmontes” – per questo oggi siamo molto soddisfatti dell’interessamento di questi Paesi così, fisicamente, lontani, ma molto importanti per lo sviluppo non solo della nostra azienda ma di tutta l’economia del nord Sardegna”.
“La loro visita in Cantina è un grande riconoscimento che premia la nostra voglia di crescere e di puntare sull’export, sul futuro e sull’innovazione – continua la Seghene – così viene gratificato anche il lavoro, l’amore per il territorio e l’ecosostenibilità, tutti elementi che garantiscono standard produttivi e qualitativi di altissimo livello”.
“A questi esperti abbiamo ricordato la nostra storia ovvero i 14 anni di attività e le sei 6 etichette prodotti, tra vermentino, bianco, cannonau e moscato – sottolinea l’Amministratrice – il tutto immerso in una tenuta di 35 ettari nel territorio di Sorso sui quali sorgono anche la cantina e le altre infrastrutture”.
“Nonostante la giovane età della Cantina – continua la Seghene – siamo riusciti a coniugare gli antichi saperi dei vecchi contadini del posto con le più moderne tecnologie di vinificazione, privilegiando sempre e comunque la qualità e la tipicità che sono i valori aggiunti di un mercato attento ed esigente”.
Con questo “wine tour”, gli operatori dei Paesi Euroasiatici, chiuderanno così un percorso export, durato 10 giorni, dedicato alla scoperta e all’acquisto, di pane, pasta, dolci, vino, formaggi, olive, olio, panadas e dei territori di Oliena, Lanusei, Oschiri, Lanusei, Siamanna, Gonnosfanadiga, Lula, Benetutti, Sorso e Nuragus.
Il progetto ha selezionato alcune eccellenze agroalimentari artigiane della Sardegna, raggruppate sotto un unico marchio promozionale e di supportate nell’export verso importanti acquirenti del mercato euroasiatico di Russia, Azerbaijan, Kazakistan e Bielorussia.
Il marchio, infatti, ha valorizzato e promosso a livello internazionale i prodotti del pastificio Sa Panada di Oschiri (SS), dei panifici Porta 1918 di Gonnosfanadiga (SU), Ferreli di Lanusei (NU), Mula Graziano Forno Carasau di Oliena (NU), e Filia di Illorai (SS), delle cantine Colle Nivera di Lula (NU), Agricola Soi di Nuragus (SU), Nuraghe Crabioni di Sorso (SS), Arvisionadu di Benetutti (SS), dell’Azienda Agricola olearia Marco Zurru di Gonnosfanadiga (SU) e del caseificio “Su Grabiolu” di Siamanna (OR).
“Le nostre imprese – prosegue il Coordinatore – attraverso questi incontri in azienda e grazie ai B2B, hanno concrete opportunità di far conoscere ed esportare le loro produzioni perché domanda e offerta s’incontrano sul territorio.
Abbiamo voluto mettere le imprese nelle condizioni di essere pronte a ricevere richieste anche da mercati distanti ma importanti. Per questo continueremo il percorso d’internazionalizzazione iniziato quasi 2 anni fa, accompagnando le aziende e continuando a supportarle con iniziative di questo tipo”.
“La speranza, e la certezza – riprende Mameli – è quella che, dopo aver presentato, e fatto degustare, i prodotti delle nostre imprese nelle manifestazioni e nelle iniziative a Mosca, Minsk e negli altri Paesi euroasiatici, il ciclo di vendita possa concretizzarsi direttamente nelle aziende, facendo vedere, conoscere, degustare e far “toccare con mano” ai buyer la qualità e la cura che le aziende mettono per realizzarli”.
“Già alcuni di questi vini sono presenti sulle tavole di ristoranti e sugli scaffali dei negozi specializzati – conclude – ma vorremmo incrementare la loro vendita anche in questi giorni”.