Terrorismo: Piu’ sostegno alle nostre forze di Polizia che continuano a combatterlo

Terrorismo. Il Coisp dopo le notizie riportate dal Guardian afferma: “Utili solo a riaccendere i riflettori su un pericolo che le nostre Forze di Polizia combattono nel modo migliore, ecco perché serve dar loro massimo sostegno, più uomini e mezzi”

Pubblica“Le notizie riportate a nostro parere in maniera errata e strumentale dal Guardian a proposito dell’ingresso di 50 terroristi islamici in Italia generano una sola cosa positiva, e cioè un rinnovato appello a tenere altissima l’attenzione su un tema che rimane fra le più gravi minacce che dobbiamo fronteggiare in questo momento storico, e che richiedono come mai e più che mai di investire massicciamente sul Sistema Sicurezza.

Il non tanto celato riferimento del noto organo d’informazione a possibili carenze nel sistema italiano tali da farci trovare impreparati di fronte a un’invasione di massa di terroristi dell’Isis è smentito da una risposta di livello ben più che lusinghiero, in tema di terrorismo.

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Ma la minaccia terroristica esiste eccome, è più che reale che mai, ed ecco perché continuiamo senza sosta a insistere perché l’apparato Sicurezza in generale sia supportato, potenziato, dotato di più uomini, più mezzi, più risorse. Proprio perché è necessario che l’ottimo lavoro svolto fin qui dalle Agenzie di sicurezza e dalla Polizia di Stato prosegua sulla stessa linea”.

Così Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo che il noto giornale britannico Guardian ha divulgato la notizia che l’Interpol avrebbe fatto circolare una lista con 50 nomi di persone sospettate di essere combattenti dell’Isis, tutte di nazionalità tunisina, che sarebbero arrivate in Italia di recente a bordo di piccole barche.

L’elenco coi nominativi, secondo il giornale britannico, sarebbe stato inviato il 29 novembre al ministero dell’Interno, che lo avrebbe successivamente girato alle agenzie anti-terrorismo in Europa. Ma la Polizia italiana ha smentito seccamente: “Non trova alcun riscontro l’informazione di 50 ‘combattenti stranieri’ approdati sulle coste italiane appartenenti all’Isis e pronti a compiere attentati”.

“Lo scambio di informazioni, dati e segnalazioni fra i vari Paesi impegnati nella comune lotta al terrorismo – aggiunge Pianese – è del tutto normale e costante, e ciò che conta è l’uso che le Agenzie di sicurezza ne fanno. Le tante azioni di concreto e reale contrasto alla minaccia terroristica che si compiono in Italia sono sconosciute ai più, ma il loro effetto è chiaramente intellegibile dagli ottimi risultati garantiti.

Ma i pericoli legati ai terroristi dell’Isis, e in particolare il gravissimo rischio per le attività dei foreign fighters, i combattenti stranieri che rendono letteralmente multiforme e imprevedibile gli attacchi, aumentano il carico di lavoro e il livello di responsabilità di ciascuno degli Appartenenti alle Forze di Polizia in maniera enorme.

Il terrorismo si combatte ogni istante in ogni luogo, con l’attività di studio e analisi dei servizi segreti, con la fondamentale professionalità di chi indaga sul web, con la prontezza e la perspicacia di chi presta servizio sul territorio. Nessuna componente è più o meno importante delle altre, e indebolire una qualunque di esse significa slabbrare le maglie di un sistema che funziona egregiamente grazie alla dedizione di donne e uomini che non risparmiano sacrifici personali di ogni genere”.

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