Un altro schiaffo poderoso agli italiani, e ai sardi in questo caso, che spendono 3600 euro per un corso di operatore socio-sanitario che dovrebbe garantire un lavoro sicuro.
Stavolta a mettere i migranti davanti ai nostri connazionali sono stati il Comune di Tula, l’Aima (associazione italiana malattia Alzheimer) e due coop che gestiscono il business dell’accoglienza tra Sassari ed Ozieri : la Sdp servizi e la cooperativa sociale Nuove Idee.
Il gruppetto di soggetti ha deciso di promuovere un corso di specializzazione di 10 posti per assistenti familiari maschili: 5 per residenti a Tula e 5 “richiedenti protezione d asilo politico”.

“E’ l’ennesima vergogna perpetrata ai danni dei nostri connazionali, che pagano pure le tasse per iniziative del genere, visto che i soldi per organizzarle sono nostri”, tuona Dario Giagoni , responsabile della Lega – Salvini premier per il Nord Sardegna”.
“Quando andremo al governo avremo un bel da fare per rimediare ai danni di questa classe politica di centrosinistra incapace che sta sfasciando il paese innescando nuove guerre tra poveri”.
“Ancora una volta i primi ad essere discriminati sono i cittadini che si trovano scavalcati da gente che dichiara di fuggire da guerre giusto per poter maturare il diritto di accamparsi in Italia. E noi paghiamo pure per vederci sottrarre posti ambiti e alimentare il business dell’accoglienza gestito dai soliti noti, una situazione paradossale alla quale metteremo fine”.