Temi quali amore, erotismo, morte, dolore, vita, riletti da una “prospettiva rovesciata”. Si inserisce nella corrente del Realismo Terminale ideato nel 2010 dal poeta milanese Guido Oldani la parola poetica di Valentina Neri.
Zodiaco, ultima raccolta di versi Edizioni Progetto Cultura, collana Le gemme, a cura di Cinzia Marulli non fa eccezione. Il volume, con le sue 22 poesie sarà presentato a Cagliari venerdì 9 febbraio, alle 18 nei locali del ristorante L’Ambasciata in via Barcellona, 44, a Cagliari. Poesia ‘in cerca di un dolore che sia dichiarazione di esistenza’, come scrive la poeta Maria Grazia Calandrone nella prefazione, ‘poesia sensuale e astrologica, (dove) i baci non dati (le rose non còlte) sono quelli indimenticabili”.
Interverranno alla presentazione Umberto Piersanti, poeta, docente di Sociologia dell’ Università di Urbino, direttore del Centro Internazionale di poesia “Giacomo Leopardi” e l’artista e astrologo Antonello Dessì. Modera la giornalista Daniela Paba. Introduce Elena Vacca. Durante la presentazione è previsto un aperitivo offerto dall’autrice. Organizza la presentazione la libreria Miele Amaro. Fresco di stampa Zodiaco è il terzo lavoro poetico di Valentina Neri, scrittrice, poetessa e sceneggiatrice cagliaritana.
Valentina Neri, presidente dell’Associazione culturale “Il Grimorio delle Arti”, è impegnata nella promozione dell’arte in tutte le sue forme con un occhio di riguardo per la poesia contemporanea. Ha pubblicato il romanzo “Le donne di Balthus” (Arkadia,2013) e in poesia “Voli Inversi” (Arkadia, 2015) con prefazione di Davide Rondoni, “Folliame” (La Vita Felice, 2016) con prefazione di Claudio Damiani ed è presente in diverse antologie di poesia contemporanea tra cui “Luci di posizione” curata da Pino Langella con la silloge “Inceneritore”, edita da Mursia. Scoperta da Guido Oldani quest’anno le sue opere saranno, tradotte in quattro lingue.
“La poesia di Valentina Neri è frontale e diretta, ma non per questo manca di lirismo. Il suo è, però, un lirismo annunciato nella sola sua sostanza e che assume una forma traslata e orale, perché questa è poesia buona per essere detta, parlata, dichiarata, anche urlata o scandita come arringa.”